Atelier dei Libri: Teaser Tuesday #62

martedì 26 novembre 2013

Teaser Tuesday #62


Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì. 

Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 


Ecco le regoline! 


  • Prendi il libro che stai leggendo;
  • Aprilo in una pagina a caso;
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto. 


Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!



Da L'oceano alla fine della strada, di Neil Gaiman di cui vi mostro la cover originale perché quella italiana è davvero pessima. (qui)


Non avevo idea di dove ci trovassimo, ma non riuscivo a credere che fossimo ancora sui terreni degli Hempstock, tanto meno che quello fosse il mondo nel quale ero cresciuto. Qui il colore del cielo era l’arancione sbiadito di una spia luminosa; le piante, aguzze, simili a enormi aloe seghettate, erano di un cupo verde argenteo, tanto da sembrare forgiate con il bronzo dei cannoni.
La moneta che tenevo nella sinistra, e che era stata scaldata dal calore del mio corpo, cominciò di nuovo a raffreddarsi fino a diventare gelida come un cubetto di ghiaccio. Con la destra stringevo la mano di Lettie Hempstock più forte che potevo.
«Ci siamo» disse.
Lì per lì pensai di avere davanti un edificio; che fosse una specie di tenda, alta come una chiesa di campagna, fatta di tela rosa e grigia agitata dalle raffiche di vento, sotto il cielo arancione; una sbilenca struttura di tela, consumata dalle intemperie e strappata dal tempo.
Poi si girò e ne vidi la faccia, e alle orecchie mi giunse un uggiolio, come di un cane bastonato, finché non mi resi conto che a piagnucolare ero io.
Una faccia irregolare, gli occhi due buchi profondi nel tessuto. E dietro non aveva niente, una maschera di tela grigia grande quanto non avrei mai potuto immaginare, tutta lacera e a brandelli, agitata dalle raffiche del vento di tempesta.
Qualcosa si spostò, e l’essere cencioso rivolse lo sguardo in basso.
«Rivela il tuo nome» intimò Lettie Hempstock.
Una pausa di silenzio. Occhi vuoti erano puntati su di noi. Poi, una voce piatta come il vento disse: «Io sono la signora di questo luogo. Sono qui da lungo, lungo tempo. Da prima che i nanerottoli cominciassero a sacrificarsi l’un l’altro sulle rocce. Il mio nome è mio, piccina. Non tuo. Perciò lasciami stare, prima che vi spazzi via tutti». Fece un gesto con il braccio che pareva una vela maestra strappata, e mi sentii rabbrividire.

Lettie Hempstock mi strinse la mano e ripresi coraggio. Disse: «Insomma! T’ho chiesto come ti chiami! Ché finora ho sentito soltanto fanfaronate sul tempo e sugli anni. Avanti, caccia ’sto nome e non te lo chiedo una terza volta». Adesso sì che parlava come una campagnola. Forse era la rabbia che aveva nella voce: a Lettie le parole uscivano diverse quand’era arrabbiata.
«No» sussurrò laconico l’essere grigio. «Ragazzina, ragazzina… Dimmi, chi è il tuo amico?»
«Non parlare» mi bisbigliò Lettie. Io annuii e serrai le labbra.
«Uffa, mi sto stancando» disse la cosa grigia scrollando capricciosa gli stracci che aveva come braccia. «Qualcuno è venuto da me per implorare amore e aiuto. Mi ha detto che avrei potuto rendere felici quelli come lui. Perché sono creature semplici, tutti quanti desiderano soltanto denaro, nient’altro che denaro. Quei piccoli gettoni che si ricevono in cambio del lavoro. Me l’avesse chiesta, gli avrei dato la saggezza, o magari la pace, pace assoluta…»
«Manco per sogno» intervenne Lettie Hempstock. «Tu non hai niente da dargli di quello che vogliono. Lasciali perdere.»
Si alzò una folata e agitò la mastodontica figura, tutto uno sbatacchiare di vele smisurate, e quando il vento si acquietò vidi che la creatura aveva cambiato posizione. Sembrava essersi accucciata, più vicino al suolo, e ci stava esaminando come un enorme scienziato di tela alle prese con due topolini.
Due topolini terrorizzati che si tenevano per mano.


Questo libri mi sta stregando e ho segnato questo estratto proprio per farvelo leggere (ho barato non pescando a caso, lo so). 

Aspetto i vostri teaser!

10 commenti:

  1. Io adoro Neil Gaiman, e questo nuovo libro deve essere mio! Grazie per questo estratto , un bacione :-****

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  2. Mi sono accorta solo in quel momento fino a che punto mi importasse di quel ragazzo magro e pallido dagli occhi bicolori, i capelli color del fuoco e lentiggini. Era un tipo bizzarro e anche buffo, sempre intento a nascondere le sue insicurezze dietro una maschera di disinvoltura. Era proprio quello sforzo di dissimulare il suo sé più profondo che ci rendeva in qualche modo simili. Perché in un certo senso anche David era uno svitato.
    Ora era all'ospedale e forse lottava con la morte.
    Per causa mia.

    Da "il mio cuore cattivo" Wulf Dorn

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  3. Che libro strano. Non conosco questo autore

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  4. Sono curiosa di leggere una recensione di questo libro. Bel estratto! Io, sul blog, ho scelto un estratto di Le coincidenze dell'amore che finalmente sto leggendo *-*

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  5. Cosa posso darti?
    Non posso portare nulla con me Jared.
    Neanche un ricordo Wanda?Cosa vuoi?
    Asciugai le lacrime con la mano libera,ma ne sgorgarono subito altre.No,non avrei portato con me neanche un ricordo.

    Cosa posso darti Wanda? insistette.
    Respirai a fondo cercando di controllare la voce.
    Una bugia,Jared.Dimmi che vuoi che io resti.
    Non ci furono esitazioni stavolta.Mi strinse forte al petto avvolgendomi nell'oscurità.Posò le labbra sulla mia fronte e il suo respiro mi scompigliò i capelli.
    Melanie nella mia testa tratteneva il respiro.Cercava di nascondersi ancora di concedere a me un po' di libertà in quegli ultimi minuti.Forse quelle bugie la spaventano .Non desiderava che le lasciassi quel ricordo prima di andarmene.
    Resta qui Wanda.Con noi.Con me.Non voglio che tu te ne vada.Perfavore.Non riesco a immaginarti lontana.Non ti ci vedo.Non so come...come.. La sua voce si spezzò.
    Sapeva mentire molto bene.E doveva essere molto sicurodelle mie intenioni per dire certe cose.
    Restai appoggiata a lui per un istante,ma ormai mi sentivo portare via dal tempo.Il tempo era scaduto.
    Grazie bisbigliai cercando di districarmi.
    Strinse la presa.Non ho finito.
    Tra i nostri volti c'erano pochi centimetri.Mi si accostò e nemmeno in quel momento prima di esalare l'ultimo respiro sul pianeta riuscii ad oppormi.Fuoco e fiamme esplosero di nuovo.
    Ma era diverso lo sentivo.Era per me.Fu il mio nome che sospirò mentre stringeva il mio corpo che nei suoi pensieri era davvero mio parte di me.Sentivo la differenza.Per un momento fummo soltanto noi la Viandante e Jared in fiamme.Nessuno aveva mai mentito come Jared mentì con il corpo in quegli ultimi minuti e gliene fui grata.Non potevo portarli con me perchè non stavo andando da nessuna parte ma riuscirono a smorzare un po' della sofferenza dell' abbandono.Era una bugia credibile.Potevo credere che gli sarei mancata tanto da poter rovinare un briciolo della sua gioia.Non avrei dovuto ma ero contenta di pensarlo.
    ......................
    Riuscii ad allontanare le labbra da quelle di Jared.Restammo lì nella nuvola calda dei nostri respiri affannosi.
    Grazie dissi.
    Aspetta...
    Non posso.Non posso ...più sopportare.Okay?
    Okay sussurò.
    Concedimi soltanto di fare da sola.Perfavore.
    Se ...è ciò che vuoi... Lasciò cadere la frase incerto.
    Ne ho bisogno Jared.
    Allora io resto qui disse con voce rauca.
    Manderò Doc a chiamarti quando sarà finita.
    Il suo abbraccio mi imprigionava ancora.
    Sai che Ian mi ucciderà per averti lasciato fare?Forse dovrei concederglielo.E Jamie.Non ci perdonerà mai.
    Non posso pensarci adesso.Lasciami andare.
    Lentamente con una rilutranza palpabile che scaldò il vuoto al centro del mio corpo le braccia di Jared scivolarono via.
    Ti amo Wanda.
    Sospirai .Grazie Jared.Anch'io ti voglio bene lo sai dal profondo del cuore.
    Cuore e anima.Non erano la stessa cosa per quanto mi riguardava.Da troppo tempo ero divisa.Era il momento di ricomporre di completare una persona.A costo di escludere me stessa.

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  6. Scusate per il romanzo.L'estratto di sopra è tratto da L'ospite di Stephanie Meyer

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  7. Da quando ho letto il bellissimo "Stardust" mi sono ripromessa di leggere altre opere di Gaiman e "L'oceano alla fine della strada" mi attira molto :)

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  8. I viaggi in macchina cin Ethan e Micha sono una tortura. Mi ero dimenticata della regola "niente fermate per il bagno": si fermano più o meno ogni quattro ore per fare una pausa. E se non c'è una toilette a portata di mano, per loro un cespuglio è un ottimo sostituto.
    Ormai non mi dà più troppo fastidio, ma la povera Lila non ci è abituata. Siamo sedute sul sedile posteriore del camioncino, ognuma su un lato, e lei rimbalza su e giù, agitando le gambe per trattenersi.
    "Accosta". Colpisco Ethan su un braccio, perché è uno stronzo e non si ferma.
    "Non credo che farà pipì da una rampa dell'autostrada".
    "Mi metto davanti a lei con il camioncino, così non la vede nessuno" replica lui, lasciando Lila allibita.
    "Non credo che..." Lila mi guarda in cerca di aiuto. Slaccio la cintura e mi sporgo sul sedile per dare un pizzico sul braccio a Ethan. "Ferma questo maledetto camioncino adesso", lo minacciò. "Fallo per lei, se non per me".
    "Uff, sei perfida come al solito", si lamenta Ethan, poi frena di colpo facendomi volare sul sedile. "Ma io sono molto più perfido di te".
    Tienimi con te - Jessica Sorensen pag.189

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  9. Devo assolutamente muovermi a leggere qualcosa di Neil Gaiman, sono troppo curiosa e ne parlano tutti così bene!! *__*

    Ecco il mio teaser:
    http://frannieinthepages.blogspot.it/2013/11/teaser-tuesdays-16-returned.html

    Ciaooo!

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