Atelier dei Libri: Recensione, Never Sky di Veronica Rossi

lunedì 14 gennaio 2013

Recensione, Never Sky di Veronica Rossi

Divorato in tre giorni (mentre ero costretta anche a badare alla mia vita), Never Sky è di certo il più bel regalo di Natale che mi sia stato fatto quest'anno. 
E' o non è il miglior fidanzato del mondo il mio? Se non fosse stato per lui chissà quando mi sarei convinta a comprare quello che si è poi rivelato uno dei più entusiasmanti romance distopici che io abbia letto.
Bene, dopo questa sviolinata un po' romantica, vi consiglio di leggere la mia recensione e poi di correre a comprare questo romanzo e poi di augurarvi, come me, che il seguito esca il più presto possibile.


Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2012
Autore: Veronica Rossi
Editore: Sonzogno

Titolo:
Never Sky
 

Prezzo: 18.00 € 
Pagine: 352
Il mio voto:

 
Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall’Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l’enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera rarefatta e ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembrano appartenere a un lontano passato. Fuori invece, dove domina l’Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie, è lì che lei e i suoi amici possono scegliere, istante dopo istante, di abitare infiniti mondi virtuali, dove provare emozioni e sensazioni di ogni tipo, come in un interminabile videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l’ignoto che si trova oltre il confine del proprio eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte, sotto un cielo feroce, in un incubo senza fine. È come essersi risvegliata all’improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell’umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire che quel mondo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nel luogo asettico in cui era cresciuta. Ma anche la morte vera la minaccia da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l’uno la chiave per la redenzione dell’altro. E per intraprendere la lunga e avventurosa strada che conduce a unire i destini di Reverie e della Fucina della Morte, fondendo l’ideale con il reale.


La mia recensione

Never Sky apre la serie post-apocalittica indirizzata a un pubblico di giovani adulti scritta da Veronica Rossi, autrice statunitense che ha saputo mescolare in modo sublime elementi distopici e fantasy costruendo una storia unica e avvincente oltre ogni aspettativa. 

Leggendone le prime pagine non avrei mai detto che mi sarei legata a questo romanzo con tanta possessività e passione, eppure è stato impossibile per me non lasciarmi soggiogare dal mondo a cui la Rossi ha dato vita.
Personaggi affascinanti la cui crescita interiore è palpabile, un'avventura tra lande feroci e dense di pericoli, un cielo che toglie la vita scaricando la propria ira su tutto ciò che sovrasta, un amore che sboccia su un terreno aspro e inospitale: sono questi gli ingredienti che mi hanno reso schiava di questo romanzo fino alla fine e che ora mi fanno palpitare nell'attesa del seguito.
Chi ha amato libri come Hunger Games di Suzanne Collins e Divergent di Veronica Roth potrà trovare in Never Sky il romanzo perfetto che in un tempo riesce a soddisfare la voglia di avventura, di pericolo, di sorprese, di realismo e di amore straziante che solo i libri di questo genere sanno offrire. 

Aria e Peregrine, i cui punti di vista si alternano in terza persona, vivono in un mondo diverso da quello che conosciamo, un mondo ormai in frantumi in cui il cielo è un nemico da temere e da cui fuggire. Sin da quando l'Etere ha scatenato la sua forza distruttiva flagellando la terra con tempeste violentissime, gli esseri umani hanno compreso che l'unico modo per sopravvivere era nascondersi dal cielo. 

Rifiguatisi in Biosfere protette e isolate, gli uomini hanno sviluppato una tecnologia così avanzata da permettere loro di condurre una vita sicura, priva di malattie e di pericoli. Reverie è la Biosfera in cui Aria ha sempre vissuto, un luogo in cui non esiste dolore, vecchiaia, sofferenza. Una meravigliosa realtà virtuale permette agli ospiti di Reverie di vivere in piena sicurezza qualunque esperienza, di visitare qualunque luogo del passato, di essere chiunque desiderino senza doversi preoccupare delle conseguenze.
Tutto nella Biosfera sembra perfetto, immacolato, giusto. Quasi non esistesse un mondo selvaggio all'esterno. Ma "la Fucina della Morte", quel mondo atroce di cui si vocifera, esiste davvero. Esistono gli animali feroci, il cielo invaso dall'etere, le tempeste mortali e gli uomini che sotto quel cielo ci vivono: i pericolosi Outsider cannibali e assassini di cui tutti parlano con orrore. 

Aria, che ha trascorso diciassette anni da Stanziale nella sicurezza ovattata della sua Biosfera, è costretta ad affrontare l'esistenza di quel mondo spaventoso di cui fino a ora ha solo sentito parlare, perché è nella Fucina della Morte che è obbligata a vivere dopo aver infranto le leggi della sua amata Reverie. Sola e spaventata, l'unica speranza che la tiene in vita è quella di raggiungere sua madre a Bliss, la Biosfera in cui lavora.

Peregrine "Perry" è un Outsider: forte, pronto alla lotta, solitario, Segnato. I Segnati, di cui Perry fa parte, sono dotati di poteri strabilianti e sensi straordinariamente sviluppati che consentono loro di affrontare le asperità del "mondo selvaggio" in cui vivono. Un mondo selvaggio sotto un cielo selvaggio, abitato da persone che potrebbero apparire selvagge, ma che riservano più sorprese di quanto ci si aspetterebbe. Perry ha una missione: quella di ritrovare il suo amato nipotino Talon, brutalmente rapito dagli Stanziali per motivi oscuri. Per farlo deve marciare verso il nemico e prepararsi a lottare sino alla morte pur di trarre in salvo il sangue del suo sangue.
Pur non fidandosi l'una dell'altro e temendosi a vicenda, quando Perry e Aria si incontrano decidono di allearsi per poter raggiungere le proprie finalità. Così ha inizio un'avventura indimenticabile, che li segnerà per sempre mutandoli nel profondo e in cui - tra combattimenti sanguinari, rivelazioni incredibili e forti passioni - tutte le loro certezze saranno messe in discussione.



Questo è l'universo che Veronica Rossi ci presenta e Peregrine e Aria sono gli straordinari protagonisti dell'avvincente e originalissima storia che Never Sky racchiude. Straordinari perché i loro pensieri sono veri, le loro azioni plausibili e perché a volte risultano così umani da consentire al lettore di relazionarsi perfettamente alla loro psicologia. 

In particolar modo ho adorato le mille sfaccettature dell'indole di Perry. Oltre a essere innegabilmente affascinante grazie al suo fare "animalesco" e alle sue straordinarie capacità sensoriali, Peregrine è un personaggio dotato di una profondità morale che è merce rara in questo genere di romanzi e la sua evoluzione alla fine del romanzo è così credibile da riuscire a commuovere. Aria, personaggio femminile davvero adorabile e ricco di sorprese, non è certo da meno: ha saputo stupirmi dall'inizio alla fine con scelte coraggiose e inattesi colpi di scena, dimostrandosi una delle migliori eroine mai incontrate. La sua determinazione è implacaibile e contagiosa oltre che inaspettata, la sua forza d'animo sconcertante.
Oltre alla vincente caratterizzazione dei personaggi primari e secondari - ho adorato Roar e non vedo l'ora di leggere la novella a lui dedicata, per non parlare del coraggioso e unico Cinder - ciò che colpisce di Never Sky è il fantastico e spaventoso universo che la Rossi gli ha creato attorno. 


Tutto in Never Sky sembra essere curato alla perfezione, nulla è lasciato al caso, nulla delude il lettore lasciando importanti domande in sospeso o imperdonabili buchi nella trama.
Le scene d'azione al cardiopalma, cruente, dinamiche e molto cinematografiche sono in grado di far balzare il cuore in gola; i sentimenti sono così reali e struggenti da far male. L'amore in Never Sky è indubbiamente il motore che spinge i protagonisti a combattere con le unghie e con i denti. Non un amore romantico, ma un amore feroce: quello che lega una figlia alla propria madre, un amico a un altro, un'amante al proprio amore proibito.
Niente insta-love per Perry e Aria. Nessun batticuore immediato e irrazionale, nessuna voglia di gettarsi l'una nelle braccia dell'altro senza motivo. Il loro è un sentimento che nasce dalla condivisione del dolore, dalla convivenza forzata, dall'accettazione di verità dolorose. Il loro è un amore che non si dimentica. 
Cosa vi posso dire? La Rossi è davvero brava, ragazzi e questo è tutto. Ha scritto un romanzo distopico con i cotrofiocchi che non ha sesso né età e che mi ha lasciata a bocca aperta e io non vedo l'ora di leggerne il seguito!

Verdetto: uno dei migliori distopici romance che abbia mai letto 

12 commenti:

  1. Sono perfettamente d'accordo su tutto!!! Anch'io l'ho ricevuto come regalo di Natale e fino a che non l'ho terminato non sono quasi riuscita a staccarmene!! Bellissima recensione!!!:)

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  2. Non lo conoscevo e mi hai incuriosita troppo!
    Ora lo aggiungo alla mia wishlist!!
    xoxo

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  3. Anche a me è piaciuto tantissimo!!! E adoro Roar *O*

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  4. ne ho sentito parlare benissimo e la tua recensione dà altri punti al romanzo che mi devo decidere a leggere!!!

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  5. Ho adorato quest libro!!! bellissimoo *__*
    complimenti per la recensione..

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  6. Ho appena iniziato a leggerlo in lingua originale, ma sto andando lentamente. Dopo questa recensione credo che andrò subito a leggere :)

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  7. è tra gli obiettivi del 2013..spero mi piaccia come a te!

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  8. finito di leggere ora.....bellissimo speriamo che al più presto arrivi la seconda parte!!!

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  9. Glinda si sa nulla del secondo libro ...e passato così tanto.

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  10. Ho comprato Never Sky spinta da questa esaltante recensione, ma ora che l’ho letto mi trovo completamente in disaccordo. Non me ne voglia Glinda, ma pubblico questo commento a dimostrazione di quanto siano soggettive le recensioni. Niente da dire sull’originalità dall’ambientazione e della trama. Detto questo, fatico a trovare altri lati positivi a questa storia. Per tutta la parte iniziale non fa che descrivere meticolosamente odori sgradevoli e particolari schifosi, mettendo a dura prova lo stomaco (leggerlo durante la pausa pranzo mi toglieva l’appetito). Se avessi conosciuto questo aspetto, non l’avrei comprato. Penso che Never Sky sia tutt’altro che cinematografico: non riesco proprio ad immaginare un film tratto da questa storia, visto che per la maggior parte si basa su descrizioni di profumi/odori e sensazioni impossibili da tradurre in immagini, salvo svuotarlo di una grossa parte di significati (vedasi la trasposizione cinematografica de Il Profumo di Suskind). I nomi dei personaggi sono ridicoli: il protagonista maschile meriterebbe un nome più virile, Peregrine richiama troppo Peregrino Tuc del Signore degli Anelli e il paragone è sgradevole. Inoltre spesso dal nome non si capisce immediatamente se il personaggio è un maschio o una femmina: Talon, Vale, Soran, Echo, Marron, tutti nomi senza una precisa connotazione di genere. E il peggiore: Roar! Neanche fosse un pastore tedesco. Credo che il cattivo abbinamento dei nomi con la personalità dei personaggi confonda il lettore. Le scene romantiche tra i protagonisti mi sono sembrate a tratte imbarazzanti, se paragonate a quelle di altri fantasy (ad esempio Città delle anime perdute di C.Clare). Quando leggo un libro che mi piace si sviluppa un empatia con i personaggi, che rimangono con me anche quando finisco il libro. Ci penso quando vado a letto, quando sto facendo altre cose e non posso proseguire la lettura e muoio dalla voglia di leggere il seguito. Con Never Sky nessuna di queste cose mi è successa.
    Questa è la mia opinione. Non lo definirei di certo la miglior distopia che ho mai letto, quella è senza ombra di dubbio Incarceron di Catherine Fisher.

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  11. Ho scoperto questo libro grazie a te e me ne sono perdutamente innamorata. Al momento ho i seguiti in libreria in lingua ma spero veramente che li editi anche l'Italia!

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