Atelier dei Libri: Recensione: "Sono il numero quattro" di Pittacus Lore

martedì 15 marzo 2011

Recensione: "Sono il numero quattro" di Pittacus Lore

Nonostante le difficoltà vissute in questi giorni, sono riuscita a trovare un secondo utilte per potermi dedicare alla recensione di Sono il numero quattro, scritto da Pittacus Lore,
pseudonimo utilizzato dagli autori Jobie Hughes e James Frey, creatori della saga  intitolata Lorien Legacies. Un romanzo Young Adult che rappresenta un ottimo esempio di come la Fantascienza e l'Urban Fantasy possano unirsi creando una buona fusione.



testoTitolo: Sono il numero quattro (Lorien Legacies #1)
Autore: Pittacus Lore
Prezzo: 18,60 €
Editore: Nord
Il mio voto



Nove ragazzi alieni, del tutto simili agli umani, sono costretti ad abbandonare il loro pianeta, Lorien, che è stato invaso e distrutto dai terribili Mogadorians. I nove cercano scampo sulla Terra ma i loro aguzzini li inseguono anche lì perché sono ben decisi a farli fuori definitivamente. I nove, crescendo con la protezione e la guida di devoti guardiani, sono destinati a sviluppare superpoteri. Per essere eliminati dai Mogadorians – che per questi superpoteri li temono – devono però essere uccisi secondo la sequenza numerica progressiva che li contraddistingue. Il Numero Quattro di questi nove, anche conosciuto come John Smith, è arrivato a Paradise, in Ohio, e vive come un normalissimo liceale americano. Qui incontra il suo primo amore, Sarah, una dolce ragazza del Midwest che fa la fotografa. Dopo una pur giovane esistenza sempre in fuga, ora Numero Quattro ha una ragione in più per fermarsi davvero e combattere senza recedere.


La mia recensione 

 
Sono il numero quattro è stato un libro piacevole e divertente, oltre ad essere in qualche modo innovativo, essendo scritto dal punto di vista maschile e non femminile, cosa che sono certa rappresenta un pregio per molti lettori. Scritto al presente storico, ci racconta la storia abbastanza particolare di un ragazzo Alieno, che vive sul pianeta terra. 
Incontreremo il protagonista in un momento abbastanza tumultuoso della sua vita, ovvero durante una delle tante frenetiche fughe che lo costringeranno ad abbandonare ogni cosa: identità, casa, amici e tutto ciò che non entra in un piccolo zainetto. John Smith non è il suo vero nome, come Henry non è quello di suo padre, anzi sarebbe meglio dire che lui non è affatto il suo vero padre: loro sono due alieni provenienti da Lorien, un pianeta morente, che si rifugiano sulla terra nella speranza di poter tornare a casa, un giorno. 

Dopo l'ennesima fuga verso una nuova identità, John ed Henry si trasferiscono a Paradise,  in Ohio, una ridente e calma cittadina che subito farà nascere nel ragazzo una gran voglia di appartenenza. Il loro continuo nascondersi ha cominciato a logorare l'animo di John, che di Lorien ormai ricorda poco e nulla, e che non riesce più a sopportare l'attesa a cui sono costretti. John infatti non si trova sulla Terra per nascondersi, e soprattutto non è arrivato sul nostro pianeta solo assieme ad Henry. Quando Lorien fu attaccata dai Mogadorian, razza aliena spietata e opportunista, nove bambini Garde furono imbarcati sulla navicella spaziale che li condusse sul nostro pianeta, ogni bambino con al fianco un Cepan, un guardiano. Questi bambini rappresentano per Lorien l'unica speranza di rinascita, e quando compariranno tutte le Eredità, fortissimi poteri alieni che solo i Garde possiedono, potranno finalmente combattere i Mogadorian e ripopolare Lorien. Fino a quel momento però i ragazzi saranno dei bersagli facili, ecco perchè sono costretti a celare la propria identità vivendo lontani l'uno dall'altro. Un potente incantesimo Lorien vincola le loro vite ad una numerazione: i ragazzi possono essere uccisi solo in serie, tre di loro sono già morti e John è il numero quattro.
John inizierà la sua permanenza a Paradise con il proposito di restarci a lungo e la voglia di farsi degli amici, mentre Henry invece riprenderà subito le proprie ricerce sperando che le Eredità del suo Garde si facciano vive al più presto. John vorrebbe che per lui fosse tutto normale: scuola, ragazze, relazioni sociali; invece il destino gli riserverà un primo giorno di scuola molto particolare, che darà inizio a dei cambiamenti irrreversibili e fondamentali nella sua vita. In questo primo giorno incontrerà anche Sarah, bella e dolce ragazza che farà innamorare John a prima vista, e Sam un ragazzo con la fissazione per gli alieni che diventerà il suo migliore amico.

Sarà proprio Sam, con la sua passione per le storie assurde che coinvolgono gli alieni, a dare una svolta fondamentale alla trama, e condurre Henry e John verso una scoperta tanto sconcertante quanto pericolosa: i Mogadorian si stanno muovendo, e nuove mire  hanno pervaso la loro sete di conquista. Così mentre John proverà a condurre una vita normale,  adottando un cagnolino dolcissimo chiamato Bernie Kosar, vivendo il suo primo amore con Sarah e scoprendo la bellezza dell'amicizia; dovrà anche accettare la sua eredità dedicandosi a degli addestramenti per gestire le Eredità che non tarderanno a presentarsi una dopo l'altra e preparandosi allo scontro che sembra sempre più vicino. 
La trama scorrerà in maniera abbastanza dinamica e adrenalinica, sino ad un finale ricco d'azione e molto cinematografico, carico di colpi di scena e sorprese che lasceranno buone basi per i libri futuri. 
Lo stile degli autori è scorrevole e leggero, e punta in special modo sulle scene di fantascienza e azione. I superpoteri di John e le scene che coinvolgono Lorien regalano al lettore dei momenti piacevoli e molto vividi, che ricordano alcuni tra i film fantascientifici più divertenti del momento. Ho apprezzato molto il modo in cui è stato affrontato il punto di vista emozionale del protagonista, confuso e combattuto tra due identità in contrasto, ma che resta pur sempre un quindicenne con le proprie insicurezze e debolezze. Molto bello il rapporto che unisce John e Henry, che pur non essendo realmente legati da un vincolo parentale, provano un grande affetto l'uno per l'altro, e la loro complicità è spesso rincuorante e divertente, proprio come la presenza di Bernie Kosar. Certo non si tratta di un libro troppo coinvolgente,  soprattutto dal punto di vista emotivo, né particolarmente profondo, ma lascia ben sperare per i prossimi episodi che vedranno come protagonista gli altri alieni sopravvissuti.


Verdetto: i  giovani amanti della  fantascienza lo apprezzeranno, ma non aspettatevi nulla di troppo adulto.






4 commenti:

  1. grazie glinda per la recensione!

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  2. Ho finito di leggerlo proprio oggi e sto ancora cercando di capire cosa ne penso... quando i libri non mi prendono al 100%, diventa difficile risucire a parlarne e devo aspettare un po' di tempo prima di farlo...

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  3. Ho letto questo libro appena uscito... A me è piaciuto molto... Non mi ha preso come tanti però diciamo che nel complesso è un bel libro... Bellissima recensione!!!

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  4. Direi che siamo abbastanza in sintonia. "Io sono il numero 4" è un bel libro, divertente e pieno d'azione anche se non esattamente il massimo dell'originalità, però non è riuscito a prendermi come mi aspettavo. Credo sia soprattutto per il metodo di narrazione, il presente storico, che si sposa bene con il ritmo incalzante del libro ma credo sacrifichi troppo alla costruzione emotiva della storia. Forse è il classico esempio di "Primo della Serie", spero migliori col tempo!

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