Atelier dei Libri: Teaser Tuesdays #92

martedì 8 marzo 2016

Teaser Tuesdays #92


E così giunge un nuovo martedì, ma oggi è un po' più speciale visto che si festeggiano le donne. Perciò voglio fare gli auguri a tutte le mie sognalettrici: felice otto marzo folli compagne di viaggio!
Come ogni martedì è il momento del Teaser Tuesdays, una rubrica ideata dal blog Should be Reading che si tiene ogni settimana e a cui potete partecipare tutti seguendo le semplicissime regole in basso! E' bello far conoscere ai lettori nuovi libri offrendo loro un estratto, facciamolo in tanti!

Regole del teaser tuesdays:

  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


IL TEASER DI OGGI




Condivido con voi un piccolo estratto di un romanzo che non vedo l'ora di recensire per voi (tempo permettendo!).




«Ehm… sì. La Merchant è una scuola per non vedenti.»
Lui aggrottò le sopracciglia. «E perché la frequenti?»
Mi alzai anch’io, spolverandomi i vestiti per prendere tempo. Non avevo la più pallida idea di come rispondere. Dopo un po’, dato che non ero abbastanza in forma per inventare una bugia credibile, optai per la verità. «Perché sono cieca.»
Mi rivolse un sorriso incredulo. «Naaa.»
«Fidati, sono cieca.» Estrassi il bastone ripiegato dalla borsa a mo’ di prova. «E, se questo non ti basta, chiedi a tuo zio.» Lo incoraggiai con un cenno. «Fai pure.»
Senza muovere il resto del corpo, ruotò la testa verso l’ufficio e gridò: «Zio Kevin! Qui fuori c’è una ragazza riccia, dice che è finita nei guai per uno scherzo a scuola… Per caso è cieca?».
Udimmo un colpo di tosse imbarazzato e un «sì» appena percettibile.
Ben si girò verso di me, spostando il peso sulle stampelle, con un’aria estasiata.
«Circa sei mesi fa ho avuto la meningite e ho perso la vista» spiegai. «Prima della caduta non vedevo niente. La botta deve aver sistemato qualcosa nella mia testa, perché ora riesco a vedere te e un po’ di ciò che ti circonda… Ma, a parte questo, c’è il vuoto assoluto.» Scrutai il lieve alone intorno a lui, nel punto in cui la luce grigia si attenuava, ancora stupita dal modo in cui si fondeva con il nulla.
«Merda… è un miracolo» sussurrò Ben.
Aprii la bocca per protestare, però la chiusi subito. La verità era che non sapevo perché riuscissi a vederlo. Anzi, non sapevo proprio niente. Era il caso di dirlo a qualcuno, a Mr Sturgis, ai miei genitori, a un professore, a un medico…?
Forse a uno strizzacervelli, pensai mordicchiando l’unghia del pollice. Probabilmente non mi avrebbe creduto nessuno: a causa della mia tendenza a mentire, mamma e papà – e un sacco di altra gente – ultimamente non davano molto credito a quello che dicevo.
Senza contare che nemmeno io mi fidavo di me stessa. La situazione era piuttosto assurda, e dovevo chiedermi se il mio desiderio di tornare a vedere non mi avesse fatta impazzire, se i miei neuroni non avessero cominciato a inventare una realtà parallela.
Osservai per l’ennesima volta Ben, il sorriso tutto denti, il ciuffo biondo e le stampelle. Se proprio dovevo essere sincera con me stessa – cosa che di solito evitavo –, la risposta era: sì, ero fuori di testa.
Però non avevo nessuna intenzione di finire in un manicomio, dove un tizio di nome Egbert mi avrebbe dissezionato il cervello, e quindi decisi che, finché non avessi capito che cosa stava succedendo, non avrei rivelato ad anima viva che riuscivo a vedere Benjamin Milton.
«Tanto per cominciare, sei troppo giovane per usare certe parole» lo rimproverai. «E, in secondo luogo, non è un miracolo. Sono caduta e ho battuto la testa, forte. Mi ha… smosso il cervello e adesso ti vedo. Ecco tutto… credo.»
Non mi stava ascoltando; era troppo preso a camminare avanti e indietro ripetendo: «Merda merda merda merda merda…». Alla fine si fermò, alzò il capo e gridò, rivolto verso il soffitto: «Merda, è un miracolo!».
Avanzai di un passo e gli tappai la bocca con una mano. «Non devi dirlo a nessuno finché non avrò capito di che si tratta.
PAGINA 32



ASPETTO I VOSTRI TEASER!

6 commenti:

  1. Augri carissima! L'estratto è meraviglioso, questo libro mi ispira sempre di più...

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  2. Bello l'estratto che hai preso!!! Io ho letto questo libro mi è piaciuto tanto. Scorrevole e molto tenero. Stop non dico più niente!!!

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  3. Uff questo libro non mi è piaciuto granché >.< Quel tocco di paranormale mi ha fatto storcere il naso >.<

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  4. Ciao Glinda, spero che accetti lo stesso i miei auguri contraccambiati anche se in ritardo <3 Ieri ero così presa a scrivere le recensioni di A time for dancing (libro+film, e non ti dico come ero messa bene!!!) che non ho più capito se fosse notte, mattina o pomeriggio, e dall'altra notte sono caduta come un sacco di patate a letto alle sei ieri pomeriggio ... non vedo l'ora di leggere anche la tua :-)))

    Scusami se adesso non scrivo il mio teaser ma è che devo cominciare Le confessioni del cuore e ho bisogno di riprendermi un attimo da A time for dancing ... una cosa mi è dispiaciuta un po' della copertina, perché mi sembra che era quella di Questione di cuore di Carmen Bruni autopubblicato con dei fiori bianchi, no? Comunque, non vedo l'ora di iniziarlo!!

    Un bacio <3

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  5. Questo libro sarà sicuramente nei miei acquisti futuri, ne ho sentito parlare così bene *_____* ♥
    Ecco il mio Teaser Tuesday ^_^
    Un abbraccio, Glinda xoxo

    p.s. auguri a tutte le donne, anche se in ritardo xD ♥

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  6. "Mandarino,cannella e una nota dolce,come di un fiore.
    Forse gelsomino.
    L'olfatto è la chiave della memoria e il suo profumo era lì da qualche parte,sopravvissuto a ciò che non ricordavo della mia vita.
    Era stato come se una corda tesa si fosse spezzata e la tensione liberata da quella forza mi fosse esplosa in faccia. L’improvvisa consapevolezza di quello che mi stava accadendo aveva rincorso la sua, intrecciandola e fornendomi una chiave di lettura, inequivocabile.
    La guardavo e realizzavo in quell’istante che ero perduto, che non sarei stato più lo stesso, che non esisteva nulla al mondo che avrei desiderato più di lei. Che avrei cercato il suo profumo in tutte le donne che avrei incontrato. E non l’avrei afferrato mai."

    Solstice-Equinozio di Primavera C.E.A Bennet

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