Atelier dei Libri: Recensione "Golden Son" di Pierce Brown

martedì 30 maggio 2017

Recensione "Golden Son" di Pierce Brown


So che è trascorso un po' di tempo dalla pubblicazione di "Golden son - Il segreto di Darrow", ma il tempo è tiranno e solo ora sono riuscita a scrivere una recensione per questo sorprendente secondo capitolo! 

Titolo: Golden Son - Il segreto di Darrow (Red rising #2)
Data di pubblicazione: 14 Febbraio 2017
Autore: Pierce Brown
Dove acquistarlo: IBS
Editore: Mondadori
Prezzo: 19,00 €
Pagine: 359



In Golden Son la guerra nello spazio si intreccia con gli intrighi del potere, la lotta del singolo con la narrazione corale, il linguaggio crudo dell'azione con quello psicologicamente raffinato dei dialoghi. Il complesso mondo dei colori legato alle classi sociali e alle loro lacerazioni - dai sovrani (Oro) e dagli innovatori (Argento), fino agli schiavi sessuali (Rosa) e agli operai obbligati ai lavori disumani (Rossi) - è la grande invenzione di Pierce Brown, un meccanismo di micidiale attualità. Leggere per credere. Golden Son ci trascina in un'avventura di cui è impossibile immaginare lo sviluppo. L'ascesa di Darrow nel mondo degli Oro, i suoi nemici, è difficile, incerta, pericolosa. Così la crudeltà di Nerone au Augustus, l'insincerità di Roque, il desiderio di vendetta di Cassio, i misteri che circondano la Sovrana, l'imprendibilità di Ares rendono unica questa storia. Un mondo dove basta una parola sbagliata, una mossa falsa, una decisione presa in ritardo per avere dolore, morte o vita e riscatto.


Serie:
1. (Red Rising #1)Red Rising (La mia recensione)
2. (Red Rising #2) Golden Son - Il segreto di Darrow
3. (Red Rising #3) Morning Star


Recensione


“Casa non è da dove vieni, è dove trovi la luce quando tutto si fa buio”.

Dopo aver scoperto la serie di Pierce Brown, iniziata con "Red Rising" (qui la mia recensione), mi sono scoperta assuefatta alla storia a cui questo autore ha dato vita. Perciò aspettavo questo secondo capitolo con una certa trepidazione. Non posso dire che mi aspettassi i fuochi d'artificio, però. 
Perché? Be', il fatto è che la tendenza predominante degli autori fantasy e sci-fi a strutturare le proprie opere in forma di trilogia, mi ha un po’ abituata ad avere delle aspettative moderate nei confronti dei “libri di mezzo”. Spesso mi sono imbattuta in libri di transizione, a volte molto belli, ma al di sotto della media della serie, forse perché privati della spinta conferita dall’effetto sorpresa del quale godono i primi capitoli, o della carica da “gran finale” della quale si avvantaggiano i libri conclusivi.
In questo caso, però, dopo essere rimasta totalmente rapita da Red Rising, il timore che il seguito potesse rivelare una narrazione sottotono era tanto, e sono molto, molto felice che Pierce Brown sia riuscito a smentirmi sotto ogni punto di vista!
Non solo Golden Son è fantastico, ma supera in diversi aspetti il suo predecessore, grazie alla capacità di Brown di limare e correggere alcuni degli elementi più traballanti del primo capitolo, ma allo stesso tempo trasportare le emozioni e i punti di forza che ne hanno decretato il successo, su una scala molto più grande oserei dire interplanetaria! Ho fatto di tutto per evitare spoiler in questa recensione, perciò potete leggerla senza aver paura che vi rovini qualche sorpresa.

«Io morirò. Tu morirai. Tutti noi moriremo e l’universo proseguirà indifferente. L’unica cosa che abbiamo è un grido nel vento. Come viviamo. E come resistiamo prima di cadere.» 

Come dicevo, "Golden Son" è stata una vera rivelazione su tu tutti fronti. A cominciare dal protagonista, Darrow il “Mietitore”, un soprannome ben meritato nella brutale accademia degli Oro, scenario principale del primo libro dove il giovane accumula una vittoria dopo l’altra fino a superare pericolosamente ogni aspettativa. A chi ha letto "Red Rising" non sarà sfuggita l'incredibile abilità di Darrow di riuscire a spuntarla in ogni situazione, anche la più imprevista e pericolosa. Certo l’empatia sviluppata nei confronti del ragazzo e il ritmo trascinante, hanno aiutato a sorvolare su questo aspetto, ma se avessi dovuto trovare un difetto al primo capitolo di questa serie, sarebbe stato proprio l'infallibilità di Darrow. Ecco perché è stato molto interessante e quasi liberatorio osservarlo cimentarsi con il suo primo, vero, epico fallimento all’inizio di questo secondo libro. Non prendetemi per sadica, ma penso che questo l'abbia investito di un'umanità che lo rende ancor più reale e credibile ai miei occhi. 
L’ascesa vertiginosa del nostro eroe, infatti, si interrompe con un colpo da cui è difficile riprendersi e questo permette di vedere Darrow in una luce inedita, costretto a gestire una situazione disperata e a rivalutare tutti i suoi piani e le sue strategie.
Questo non vuol dire che Darrow perda la sua forza d'animo. Il Mietitore non è tipo da lasciarsi abbattere e quando c’è da risalire una brutta china, perciò state certi che succederà nel più eclatante ed esplosivo dei modi! I colpi di teatro di cui Brown fa sempre un abbondante e proficuo uso non mancano in Golden Son, esattamente come non mancano le intense e drammatiche sequenze d’azione, che se in "Red Rising" erano confinate nei limiti dell’accademia, in questo seguito sono libere di dilagare senza freni in epiche battaglie spaziali, assedi e conflitti in larga scala che vi lasceranno appena abbastanza fiato per sospirare “non vedo l’ora che ne facciano un film!”

Per settecento anni, il mio popolo è stato ridotto in schiavitù, senza voce, senza speranza. Adesso io sono la loro spada. E anche io non perdono. Anche io non dimentico. Così, mi conduca pure allo shuttle. Mi creda pure suo. Mi accolga nella sua casa, e possa io distruggerla.

Questo, ragazzi miei è un romanzo che si legge d'un fiato, ma che sa come emozionare. Se da una parte il ritmo frenetico di Golden Son spinge a divorare pagina dopo pagina, i brevi intermezzi vengono sfruttati discretamente da Brown per approfondire i personaggi che orbitano attorno a Darrow, e attraverso le loro relazioni, delineare meglio lo stesso protagonista. 
Darrow in questo libro è più vero e umano che mai. Nella sua infinita lotta per primeggiare tra gli Oro mirata a portare pace ed eguaglianza tra i colori inferiori, finalmente inizia a farsi qualche domanda in più sul vero significato degli ideali che persegue e sul valore di lealtà e fiducia.
Lealtà e fiducia. Tenete bene in mente queste due parole mentre vi approcciate alle pagine finali. Per Darrow ci sono voluti quasi due libri per capire le reale importanza di questi concetti, aprirsi con sincerità verso le persone per lui più importanti e trasformare gli alleati in amici. Ma basteranno quelle poche pagine finali per fargli riconsiderare nel peggiore dei modi le sue scelte di apertura verso il prossimo. Come ho detto i colpi di scena non mancano e sanno come spezzare il fiato e lasciare sconcertati.

Certo "Golden Son" non è un libro esente da difetti: il linguaggio scurrile e la brutalità di alcune scene potrebbero scoraggiare una parte dei lettori più sensibili, così come i dialoghi spesso molto carichi e a tratti pomposi potrebbero far sbuffare chi preferisce un’interazione tra i personaggi più sottile e realistica, piuttosto che così diretta da risultare a volte sopra le righe. Nonostante questo, una volta terminato di leggere lo sconvolgente finale, tutte le mie residue perplessità sul libro sono state spazzate via da un’ondata di emozioni che mi fanno solo desiderare di leggere il capitolo finale il prima possibile!




Verdetto: mozzafiato e sorprendente

2 commenti:

  1. Io ancora devo leggere il primo. Comunque la trama mi aveva gia colpita! Poi con l'aggiunta della tua recensione ora sono più che convinta di leggere la storia.

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  2. Ciao! Ho il primo libro in wish-list da tantissimo tempo. Spero di leggerlo al più presto! Complimenti per la recensione!

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