Atelier dei Libri: Teaser Tuesdays #95

martedì 23 agosto 2016

Teaser Tuesdays #95


Buon martedì sognalettori! 
Voglio fare la bravaVoglio davvero, davvero tentare di non far saltare gli appuntamenti con il Teaser Tuesday. Questo è uno dei buoni propositi di fine estate (si lo so che siamo ancora in piena stagione, ma qui piove a dirotto e frescheggia perciò...). Insomma, ho intenzione di mettercela tutta per tener fede alle rubriche settimanali a cui non vedo l'ora di aggiungere le nuove arrivate. Perciò iniziamo da oggi: meno un martedì! So che questa rubrica vi piace molto: la leggete in tantissimi, pur commentando poco!
Perché non provate anche voi fare i bravi, magari condividendo un piccolo estratto dei libri che state leggendo?
Vi ricordo che questa rubrica è stata ideata dal blog Should be Reading e si tiene di martedì. Tutti potete partecipare semplicemente seguendo le facilissime regole in basso!
E' bello far conoscere ai lettori nuovi libri offrendo loro un estratto, facciamolo in tanti!

Regole del teaser tuesdays:

  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


IL TEASER DI OGGI


So leggendo "Il circo dell'invisibile" di Camilla Morgan Davis, libro davvero adorabile che si divora senza nemmeno stare a pensarci e di cui vi parlerò meglio a breve con tante soprese.






Siamo pronti a partecipare a un’avventura senza precedenti. Guardo le sfere colme d’acqua e i cerchi di fuoco che riempiono parte della pista ricoperta di segatura, cinta da un anello di legno bianco coperto da velluto turchese. Ci sono altri oggetti di scena, corde e nastri, violini e chitarre, palle di stoffa e birilli. Lampadari di cristallo emanano una soffice luce bianca, svettando dalla cupola di tela arricchita da corde e trapezi.
«Dovete dimostrare le vostre capacità. Non potete far parte del circo se non per migliorare gli spettacoli con una grande esibizione. Seguite l’istinto. In ognuno di voi si nasconde un possibile artista. Scavate nella memoria, in quello che vi piaceva fare da piccoli. I sogni che avete fatto da bambini vi hanno reso i ragazzi che siete ora», spiega il Generale Tom Pollice mentre il gigante Donovan lo solleva in orizzontale, tenendolo dai fianchi come se il nano stesse nuotando in un mare di aria.
È Kio a parlare. «Per primo vorrei provare io.»
«Accomodati.» Il nano muove le braccia come se le mani schizzassero acqua, sbattendo su un mare invisibile.
Kio afferra i birilli, facendoli ruotare in aria in maniera impeccabile, e accompagna ai lanci una serie di capriole e spaccate. L’esibizione finisce con lui a testa in giù: ha un birillo in bocca e altri due dritti sulle suole delle scarpe. Un po’ ricorda lo spettacolo del clown a cui ho assistito quando mi sono imbucata.
È il turno di Betty. Sceglie un violino e suona una canzone di Emilie Autumn. La melodia ha il ritmo incalzante di un’avventura di pirati. Immagino un vascello in grado di volare. A bordo ci sono tutte ragazze poco più che bambine e a gran voce urlano il nome che hanno dato al cielo, alle nuvole, alla libertà.
Il Generale Tom Pollice è deluso. Intuisco che nel circo ci sono già giocolieri e musicisti.
Cristian mette in scena un modesto spettacolo insieme al suo topo. Gli fa mimare uno svenimento e il gesto di un cantante che tiene in mano un microfono. I suoi movimenti sono scoordinati. Non si impegna, è chiaro che non vuole che il circo lo scelga. Preferisce tornare dai suoi genitori.
E io voglio restare? Me lo chiedo almeno dieci volte al minuto. Sono affascinata da questo luogo e una parte di me vorrebbe che il Generale Tom Pollice non scegliesse Betty né Kio né Cristian. Non Lilli… ma la vera me, Clio.
«Forza, ragazzina, che fai imbambolata?» mi urla il Generale Tom Pollice. «Vogliamo vedere quello che sai fare, di certo non è dormire in piedi come i cavalli.»
«Arrivo, stia calmo!» dico, spogliandomi. Senza provare vergogna, resto con le mutande e la canottiera. Non so fare molto, ma una cosa mi è sempre riuscita bene. È il mio sogno di bambina, voglio dargli forma. Ci proverò. Entro in una delle due sfere e comincio a danzare sott’acqua.
Di certo mia madre non immaginava che avrei fatto questo uso degli insegnamenti del coach di nuoto sincronizzato. Rido, ripensando alle lezioni frequentate per due anni, tutti i mercoledì e i giovedì, con una cuffia verde sulla testa e un costume rosa che ho sempre detestato.
Se quello che sta accadendo questa notte, sotto i tendoni di un circo, fosse una favola mi piacerebbe che la mia storia cominciasse con queste parole: Clio era una ragazza come tante, due braccia, due gambe, due polmoni che sapevano trattenere aria a lungo, ma un giorno, così come desiderava da bambina, si trasformò in sirena.


Pagina 100



ASPETTO I VOSTRI TEASER

8 commenti:

  1. Il nostro tentativo di trascorrere una serata normale si traduce in una pessima pizza mangiata in un bugigattolo scovato sulla strada tra Brighton e casa, il che non è normale. Neanche straordinario. E' semplicemente perfetto, e voglio che continui a esserlo, ma niente dura all'infinito. A quelli come Josh Bennett e me non è concessa la perfezione. Il più delle volte, non ci è concesso nemmeno il lontanamente tollerabile. Ecco perché la cosa mi spaventa. Perché, se anche la perfezione dovesse esistere, non è comunque destinata a durare.
    Svoltiamo nel vialetto di Margot poco prima delle undici, e io guardo Josh, perché non capisco come mai mi abbia riaccompagnata qui, anziché a casa sua.
    "Sono stato bene stasera" dice.
    "Non dovrei essere io a dirlo?"
    "Non saprei. C'è una regola?" domanda.
    "Non ne ho idea" ammetto. "Anch'io sono stata bene. E' stato bello. A prescindere da tutto." Mi sento ancora in colpa per avergli rovinato i programmi.
    "A prescindere da niente" dice lui, piano, posandomi la mano sulla guancia prima di sporgersi in avanti a baciarmi. Una volta sola. E non è perfetto. E' morbido, caldo, sincero, autentico. "E' stato bello. Tutto il resto non conta."
    "Tutto il resto non conta." Se adesso avessi una monetina, sarebbe questo il mio desiderio; voglio crederci più di quanto abbia mai creduto in qualunque altra cosa.
    "E allora perché mi hai riaccompagnata qui?" domando.
    Alza le spalle imbarazzato. "Pensavo fosse un po' presuntuoso pretendere di passare la notte insieme già dopo il primo appuntamento."
    Sbadiglio prima ancora che lui finisca la frase. "Se hai in mente di dormire e basta, puoi contare su di me."
    "Be'" sorride "lungi da me oppormi."
    E detto questo, fa il vialetto in retromarcia e ce ne andiamo a casa.

    Pagina 318-319 de "Il tuo meraviglioso silenzio" di Katja Millay

    P.S. Hai visto che sono brava io? :-) Amo questa rubrica, e non solo perché si possono leggere gli estratti ma perché trovo ci sia qualcosa di speciale nello trascrivere il passo di un libro che si sta leggendo, forse perché così ti rimane più in mente, non lo so, comunque a me piace moltissimo. E adesso potrei mettermi a riempire pagine su pagine per dire quanto questo gioiello di libro mi stia regalando, ma mi limiterò a dire che a volte nei libri c'è più normalità, più umanità che nella realtà anche se tu non ti senti più normale come i protagonisti, che vorresti abbracciare e non lasciarli andare mai più. Rileggere queste meravigliose pagine per la seconda volta, per me è stata una riscoperta. Penso che certi libri sono destinati a essere letti in un determinato momento della tua vita, ed è un regalo immenso quando provi tutto quello che provi, è una cosa che non ha prezzo anche se i libri ce l'hanno un prezzo. Ma con una recensione meravigliosa come quella che ho letto qui, come potevo non amarlo alla follia questo libro...??? *_______*

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    1. Sei brava, sei brava. Ma davvero eh! E poi mi hai regalato un estrato che mi ha riportato alla mente un sacco di emozioni. Quanto mi è piaciuto questo romanzo, Fede! Tantissimo, davvero. Sento il bisogno di prenderlo e abbracciarlo forte. Geniale, davvero. Grazie mille per avermi fatto questo dono <3

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    2. Sono contenta, Glinda ^____^ Sai cosa penso? Che per capire fino in fondo certi personaggi e certi libri bisogna aver sentito sulla propria pelle il dolore, un tipo di dolore che neanche un medico può aiutarti a guarire, lo può fare solo un libro e te stessa se sei circondata di persone che non sanno cosa voglia dire mettersi nei panni di chi sta male, perché in un libro trovi tutte le risposte alle domande che altrimenti resterebbero senza risposta, e io abbraccerei te, Nastya e Josh tutti e tre insieme in un colpo solo. *______*

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  2. Passa una settimana. Due. La casa diventa così grande che ci metto ore per fare il tragitto camera-cucina andata e ritorno, così grande che anche col binocolo non riesco a vedere Jude dall’altra parte di un tavolo o di una stanza. Non credo che le nostre strade si incroceranno di nuovo. Quando lei prova a parlarmi al di sopra dei chilometri e chilometri di tradimento che ha messo fra noi, mi infilo le cuffiette come se stessi ascoltando musica, quando in realtà l’altro capo del filo è nella mia mano infilata in tasca.
    Non voglio parlarle mai più, che sia chiaro. La sua voce è interferenza. Lei è interferenza.
    Continuo a pensare che la mamma si accorgerà che siamo in guerra e farà come l’ONU, come è successo in passato. Invece no.
    - Ti darò il sole di Jandy Nelson.

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    1. Questo libro... lo amo. Davvero lo adoro infinitamente. Grazie per questo estratto, mi hai fatto ricordare perché mi ha rapito così tanto. Penso di volerlo rileggere, e ti ho detto tutto.

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    2. Bellissimo. Dopo aver letto questo estratto penso che anch'io un giorno leggerò questo libro. Prendere in mano libri come questo, penso, è come infilare la testa dentro il tuo cuore e cercare di scocciare i pezzi che le persone continuano a fare a pezzi.

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    3. Grazie! Mi fa piacere vi sia piaciuto, io lo sto adorando davvero.

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  3. La parte finale è stata via via completata da scritte in gesso di colore diverso, in gran parte sbavate e mezze cancellate dalle intemperie. Le calligrafie sono tutte diverse.
    Avanziamo leggendo: Prima di morire voglio avere dei figli. Vivere a Londra. Avere un cucciolo di giraffa. Fare paracadutismo acrobatico. Imparare a dividere per zero. Suonare il piano. Imparare il francese. Essere un padre migliore del mio. Stare bene con me stesso. Andare a New York. Conoscere l'uguaglianza. Vivere.
    Finch mi urta il gomito e mi tende un gessetto celeste.
    "Non c'è più spazio" dico.
    "Vuol dire che ce lo creeremo."
    Scrive Prima di morire voglio e tira una riga. Poi lo scrive un'altra volta e un'altra volta ancora, e così via per una dozzina di volte. "Quando abbiamo finito queste possiamo proseguire sulla facciata e continuare sull'altro lato. E' un ottimo sistema per capire perché siamo qui." Ed è chiaro che con "qui" non intende il marciapiede.
    Finch comincia a scrivere: Suonare la chitarra come Jimmy Page. Scrivere una canzone che cambierà il mondo. Conoscere la Grande Affermazione. Contare qualcosa. Diventare la persona che sono destinato a diventare e ritenermi soddisfatto. Scoprire cosa significa avere un vero amico. Contare qualcosa.
    Io per un po' resto impalata a leggere, poi scrivo: Smettere di avere paura. Smettere di pensare troppo. Riempire i vuoti lasciati. Ricominciare a guidare. Scrivere. Respirare.
    Finch resta alle mie spalle. E' talmente vicino che sento il suo fiato sul collo. Si fa avanti e aggiunge: Prima di morire voglio vivere un giorno perfetto. Fa un passo indietro e rilegge quello che ha scritto e si avvicina di nuovo al muro.
    E conoscere i Boy Parade.
    Senza darmi il tempo di aprire bocca, scoppia a ridere, cancella l'ultima frase e scrive:
    E baciare Violet Markey.

    Pagina 142-143 di "Raccontami di un giorno perfetto" di Jennifer Niven.

    P.S. l'ho finito un minuto fa e mi è piaciuto da impazzire!!! Grazie per averlo consigliato, lo adoro

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