martedì 3 dicembre 2013

Teaser Tuesdays #63


Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì. 

Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 


Ecco le regoline! 


  • Prendi il libro che stai leggendo;
  • Aprilo in una pagina a caso;
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto. 

Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!


Da: La camera del sangue di Jane Nickerson




Gli raccontai di quanto fosse dolce e adorabile Anne, con la sua nuvola di morbidi capelli biondi, e dei suoi timori di diventare una vecchia zitella. — Ormai ha ventiquattro anni e, se avesse la possibilità di frequentare il mondo, tutti gli uomini si innamorerebbero di lei. 
Monsieur Bernard sbuffò. — Be’, magari uno o due ci sono pure. — Mi si avvicinò all’orecchio e disse: — Alcuni preferiscono una chioma femminile del più rosso bagliore. — Mi tolse una forcina dai capelli, e poi un’altra e un’altra ancora, finché i riccioli non mi incorniciarono il viso. — Ecco! Così va meglio. È dal primo giorno che volevo farlo. Da adesso in poi, la sera porterai i capelli sciolti. È mio preciso desiderio vederli lunghi e mossi, come braci di seta.
Il peso fece incollare i capelli sulla nuca. Erano due anni che li portavo raccolti; ormai mi arrivavano oltre i fianchi ed era fuori luogo lasciarli ribelli. Mi domandai: “Vuole che li porti sciolti perché mi vede ancora come una bambina o perché mi considera una donna da ammirare?” A giudicare dal modo in cui mi stava guardando, sembrava più la seconda possibilità.
Finsi di essere impegnata ad accarezzare Finnegan.
Dopo essermi ripresa, cercai di farlo interessare ancora ai miei fratelli. Aveva detto che era “soprattutto” di loro che voleva sapere. — La mia famiglia vi piacerebbe. Magari potrebbero farci presto visita. Non vedo l’ora che vi conosciate.
— Perché? — Il tono era intransigente. — Vogliono conoscere Mida nel suo palazzo?
Lo guardai negli occhi. Cosa lo autorizzava a credere che i miei fratelli pensassero a lui solo in termini di ricchezza?
— No — dissi piano. — Desiderano conoscere l’uomo che mi dà tutta questa felicità.
Parve guardarsi a lungo le mani. — Magari un giorno potranno venire — disse lentamente — se la loro assenza ti rende triste. Sarebbe opportuno che vedessero quanto sei ben trattata. Ma prima io e te dovremo conoscerci meglio. Sono un uomo solo, Sophia. A differenza di re Mida, la gente che tocco non si trasforma in oro. — Si interruppe e volse lo sguardo alle tenebre. — Invece avvizzisce e, puf!, muore. I miei sentimenti più dolci sono stati traditi parecchie volte. Nei miei legami sono sempre stato infelice. Che una persona tanto sicura di sé potesse mostrare una tale falla nella sua armatura mi commosse. Non gli avrei parlato delle confidenze di Ducky, ma qualcosa dovevo dire. — So che avete avuto momenti difficili, signore. Mi auguro di potervi dare un po’ di conforto.
Sorrise. — Tu, chérie, sarai la mia salvezza. Ormai ne sono certo.



Che ve ne pare? Lo leggerete?

ASPETTO I VOSTRI TEASER!

7 commenti:

  1. Gale emette un suono esasperato. Ciononostante, dopo aver consegnato gli uccelli ed esserci offerti volontari per tornare nei boschi a raccogliere legna minuta per il falò serale, mi ritrovo stretta tra le sue braccia. Le sue labbra sfiorano i lividi ormai sbiaditi che ho sul collo, aprendosi strada verso la mia bocca.
    -Il canto della rivolta, suzanne collins.
    Lo sto rileggendo per la terza volta :)

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    1. Io lo sto leggendo x la prima volta adesso...veramente intenso cm romanzo!!!!

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    2. Ho letto e amato questo libro... ma devo dire che ho odiato questo esatto punto del libro:S grrrr

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  2. Mangiamo in silenzio per qualche minuto, poi mia sorella dice: «A proposito, Matthew, potresti accompagnarmi alla cena di beneficenza il secondo sabato di dicembre? Steven sarà fuori città. Chiederei a mio fratello di farlo, ma sappiamo tutti che lui passa i sabato sera con le put…». Guarda sua figlia. «Donne sgradite».
    Ma prima che Matthew possa rispondere, anche Mackenzie ci mette del suo. «Non penso che zio Matthew possa venire, mamma. Lui fa lo schiavo della passera. Cos’è passera, papà?».
    Appena le parole lasciano le sue angeliche piccole labbra, esplode un’orrenda reazione a catena: Matthew cerca di ingozzarsi infilandosi in bocca un’oliva di troppo, che vola fuori e colpisce Steven dritto in un occhio. Steven si piega, e con una mano sull’occhio grida: «Mi hai preso! Mi hai preso!», e poi inizia a dire che il sale della salamoia gli consumerà la cornea.
    Mio padre inizia a tossire. George si alza e gli picchia una mano sulla schiena mentre chiede non si capisce bene a chi se per caso non debba praticare la manovra di Heimlich. Estelle urta il suo bicchiere di vino rosso, che si sparge alla velocità della luce sulla tovaglia di pizzo di mia madre, non dà cenno di voler pulire il pasticcio, e invece intona: «Oh, mio dio, oh, mio dio».
    Mia madre corre in giro per la stanza come un pollo cui hanno appena mozzato la testa, in cerca di tovaglioli di carta che assorbano la macchia, il tutto mentre assicura a Estelle che non c’è problema.
    E Frank… be’… Frank continua a mangiare.
    Mentre il caos dilaga attorno a noi, lo sguardo mortale di Alexandra non si distoglie mai da me e Matthew. Dopo essersi contorto nell’angoscia per circa trenta secondi, Matthew cede: «Non sono stato io, Alexandra. Lo giuro su Dio, non sono stato io».
    Merda.
    Grazie, Matthew. Ottimo modo di scoprire il mio culo al vento. Mai sceglierlo come gregario, se dovessi andare in guerra.
    Ma quando lo sguardo torvo della Stronza si concentra a piena forza su di me, lo perdono. Sento che da un secondo all’altro potrei ridurmi in un mucchietto di cenere fumante sulla sedia. Affondo piano piano e sfodero il mio miglior sorriso da dolce fratellino.
    Date un’occhiata. Sta funzionando?
    Sono defunto, sepolto, stecchito.
    Vedete, c’è una cosa che non sapete del senso di Giustizia della Stronza. È rapido, senza pietà. Non sai quando arriverà, ma sai per certo che arriverà. E quando succede, farà male. Molto, molto male.

    Estratto da “Non Cercarmi mai più” Emma Chase. (l’Ho sto leggendo proprio ora, e fa morire dal ridere)

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  3. «Insicura» rispose Sophie guardando le manette, sempre più curiosa.
    «Non per quelle, sciocchina» disse Phin. «Questa è la parte in cui
    diventi gelida e te la prendi con me.»
    «Quale parte?» chiese Sophie.
    «La parte dopo che abbiamo fatto sesso» le rispose Phin. «Quando ti
    ricordi che sono un pervertito, che tu non sei quel tipo di donna e che è
    tutta colpa mia.» Sembrava piuttosto divertito.
    Sophie riguardò le manette, ora decisamente intrigata suo malgrado.
    Non c'era motivo di essere disgustata: aveva amato tutto quello che le
    aveva fatto. E se fosse stata onesta avrebbe discusso delle manette.
    «Penso che d'ora in poi possiamo saltare la parte in cui divento gelida.
    Allora, di preciso cosa fai...»
    La porta d'ingresso si aprì e Sophie provò a nascondere le manette, ma
    fu troppo tardi.
    Wes sembrava più sorpreso di lei.
    Quando si riprese disse: «Quelle sono mie, grazie.» Prese le manette e le mise nella tasca posteriore dei pantaloni.
    «Perché qui dentro si sente odore di insalata?»
    «Ho in mente di usarle» disse Phin nello stesso momento in cui Sophie
    diceva allegramente: «Be', devo andare.»

    Tempation di Crusie Jennifer

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  4. Ciao Glinda!!!!Penso di leggerlo questo libro!!!L'ho visto qlke tempo fa in libreria e sia x la cover ke x la trama mi aveva subito attratto!!!Bella scelta!!!!

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  5. voleva abbandonarsi fra le braccia di Damon evitando il coltello magari, per dimostragli di non essere una minaccia. - ciao principessa- le sussurro nell'orecchio una voce simile al velluto nero. Elena senti un brivido... ma non di paura. sembrava piuttosto che il suo cuore si stesse sciogliendo. ma lui non allento la presa (....) la luce si accese e ELENA vide Damon. anche cosi pallido, smagrito per il digiuno e con i vestiti in disordine era cosi bello che Elena si senti mancare. i capelli neri che ricadevano spettinati sulla fronte, i lineamenti scolpiti e perfetti, la bocca arrogante e sensuale ora chiusa in una linea dritta.(....) Damon si avvicino e le fece scivolare una mano fra i capelli. (..) ma non fece nulla si chino su di lei e le sfioro le labbra con con un bacio. molto tenero.
    preso da: il diario del vampiro-mezzanotte adoro questa saga vi consiglio di leggerla e poi ditemi chi preferite tra i fratelli salvatore( io se ancora non si era capito sono con DAMON)

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