Atelier dei Libri: Teaser Tuesdays #94

martedì 31 maggio 2016

Teaser Tuesdays #94


Buon martedì sognalettori! C'è chi pensa che sia il lunedì il giorno peggiore della settimana, ma vi assicuro che per me in questa settimana il giorno peggiore è... quello che sto vivendo! Oggi, quindi, anche se è martedì, mi sento come se fosse il giorno più faticoso della settimana e temo che il mio mercoledì non sarà diverso. 
Tuttavia avevo voglia di non far saltare l'appuntamento con il Teaser Tuesays, perché so che in moltissimi amate sbirciarlo (ma non commentarlo, cattivoni!), e io adoro rendervi felici
Vi ricordo che questa rubrica è stata ideata dal blog Should be Reading e si tiene di martedì. Tutti potete partecipare semplicemente seguendo le facilissime regole in basso! E' bello far conoscere ai lettori nuovi libri offrendo loro un estratto, facciamolo in tanti!

Regole del teaser tuesdays:

  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


IL TEASER DI OGGI


Sto leggendo Bitten di Kelley Armstrong, che uscirà a breve e che ho avuto la possiblità di leggere in anteprima per voi. Non vedo l'ora di parlarvene meglio nel BT che sto organizzando! Intanto guardate che bella cover!



Prologo

Non ho scelta.
Dovrò soccombere, anche se è tutta la notte che combatto. Come una donna che sente i primi dolori del travaglio non può decidere di rinviare il parto, allo stesso modo neppure io posso opporre resistenza: è perfettamente inutile, perché alla fine la Natura vince sempre.È troppo tardi per queste assurdità: sono quasi le due del mattino e ho bisogno di dormire. Le ultime quattro notti, passate a sgobbare per rispettare una scadenza, mi hanno letteralmente sfinito. Ma non ha importanza. Adesso la pelle dietro le ginocchia e i gomiti comincia a bruciare. Prima prudeva solamente. Il cuore batte così forte da farmi boccheggiare in cerca d’aria. Chiudo gli occhi e serro le palpebre nel tentativo di arginare queste sensazioni, ma non ci riesco.Philip dorme qui al mio fianco: è uno dei motivi per cui dovrei restare, invece di svignarmela di nuovo nel bel mezzo della notte, per poi tornare a casa con un sacco di scuse improbabili. Domani lavora fino a tardi. Se solo potessi aspettare ancora un giorno. Le tempie cominciano a pulsare, il bruciore della pelle si diffonde sulle braccia e sulle gambe, la rabbia è una sfera che mi tende le viscere e minaccia di esplodere.Non mi rimane molto tempo: devo andarmene da qui.Quando scivolo via dal letto Philip non si muove. Ho nascosto qualche vestito sotto il comò, per evitare il rischio di provocare scricchiolii aprendo armadi e cassetti. Stringo le chiavi in pugno per non farle tintinnare, apro la porta con cautela e sgattaiolo nel pianerottolo.È tutto così tranquillo. Persino le luci sembrano smorzate, come sopraffatte dallo spazio vuoto. Quando premo il pulsante, l’ascensore emette un lamento, quasi non volesse essere disturbato a quest’ora assurda. Anche il pianterreno e l’atrio sono deserti. Quelli che possono permettersi una casa così vicino al centro di Toronto a quest’ora dormono sereni.Oltre a bruciare, adesso le gambe mi fanno anche male. Contraggo le dita dei piedi per far passare il prurito, ma inutilmente. Do un’occhiata alle chiavi della macchina nella mia mano. È troppo tardi per guidare fino a un posto sicuro: il prurito si è cristallizzato in un bruciore acuto. Con il mazzo in tasca, esco in strada e allungo il passo in cerca di un luogo tranquillo in cui trasformarmi. Mentre cammino tengo sotto controllo la sensazione che dalle gambe si estende alle braccia, fino a raggiungere la nuca. Presto. Presto. Quando comincia a prudermi anche il cuoio capelluto, so che non posso allontanarmi di più e mi metto alla ricerca di un vicolo. Il primo che trovo è occupato da due uomini raggomitolati dentro il vecchio scatolone di un megaschermo. Il successivo è libero. Raggiungo in fretta il fondo e mi spoglio velocemente dietro una fila di bidoni della spazzatura, nascondendo i vestiti sotto un vecchio giornale. Poi comincio a trasformarmi.La pelle si tende. La sensazione diventa più acuta e tento di arginare il dolore. “Dolore”: che parola banale! “Tormento” è decisamente meglio. Chi definirebbe “dolorosa” l’esperienza di essere scorticato vivo? Respiro profondamente e concentro la mia attenzione sulla Trasformazione, lasciandomi cadere sull’asfalto prima che sia costretta a piegarmi in due fino a schiacciarmi a terra. Non è mai stato facile: forse sono ancora troppo umana. Nello sforzo di rimanere lucida, cerco di anticipare ogni fase e di assumere la posizione giusta: mani e ginocchia a terra, testa bassa, piedi flessi e schiena arcuata. I muscoli delle gambe si torcono e si contraggono. Respiro affannosamente e mi sforzo di allentare la tensione. Il sudore stilla in mille gocce dalla mia pelle e cola in rivoli, ma alla fine i muscoli si sciolgono e si rilassano. Subito dopo arrivano quei dieci secondi d’inferno che un tempo mi costringevano a giurare: «Preferisco morire piuttosto che affrontare tutto questo un’altra volta!». E poi è finita.Eccomi trasformata.


Dal prologo


ASPETTO I VOSTRI TEASER!

13 commenti:

  1. Ciao Glinda eccome se ti capisco altro che martedì sono stanca come se fosse venerdì! Essendo festa giovedì piango con un occhio ;) passando alla rubrica,io proprio ieri ho finito "The program" e l'ho adorato alla follia pensa che l'ho recensito alle 6 del mattino perchè volevo buttare nero su bianco tutte quelle emozioni! <3

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  2. WOOOOOW!!! Io seguo il telefilmmmmm *O*

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  3. Wow, un Teaser moooolto interessante!!! Ti lascio qui il mio se vuoi passare, gioia mia: https://starlightfeelings.blogspot.it/2016/05/teaser-tuesdays-8.html
    Ti lovvo <3

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  4. L'ho letto quando uscì in prima edizione. Questo primo volume è bello, in effetti. Il secondo invece mi era piaciuto di meno.

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  5. Cavolo, mi piace un sacco questo teaser *O*

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  6. "Dove vai?" Gideon mi aveva raggiunto e cercava di prendermi per mano. "Non importa! Basta che sia lontano da te" singhiozzai infilandomi nella prima stanza a caso. Gideon mi seguì. Ovvio. Stavo per passarmi la manica dell'abito sul viso per asciugare le lacrime, ma all'ultimo mi ricordai del trucco che mi aveva applicato Madame Rossini e mi fermai. Probabilmente avevo già la faccia tutta impiastricciata. Per non dover guardare Gideon, girai gli occhi per la stanza. Le candele nei sostegni a muro rischiaravano il grazioso mobilio nei toni dell'oro, un divano, una delicata scrivania, due sedie, un dipinto che raffigurava un fagiano morto accanto a qualche pera, una collezione di sciabole dall'aria esotica appese sopra il camino e sontuosi tendaggi dorati davanti alle finestre. Per qualche motivo ebbi la sensazione di essere già stata qui. Gideon si era fermato davanti a me, in attesa. "Lasciami in pace!" dissi senza troppa convinzione. "Non posso lasiarti in pace. Tutte le volte che ti lascio da sola, commetti qualche sciocchezza." "Vattene!" "No, non lo farò" rispose Gideon. "Senti, mi spiace che sia successo. Non avrei dovuto permetterlo." Oddio, eccoci di nuovo. Un classico caso di sindrome da iper responsabilizzazione. "Però lo hai fatto!" dissi pertanto, poi aggiunsi: "Perché avevi occhi solo per lei!" "Allora sei gelosa." Gideon ebbe la sfrontatezza di scoppiare a ridere. Sembrava quasi sollevato.

    Da "Green" di Kerstin Gier

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  7. Coltiva le amicizie, non tradire i tuoi principi, vivi intensamente,appassionatamente. Apriti alle novità. Ama e fatti amare, se ti capita la fortuna. Da "Un Giorno" di David Nicholls

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  8. Coltiva le amicizie, non tradire i tuoi principi, vivi intensamente,appassionatamente. Apriti alle novità. Ama e fatti amare, se ti capita la fortuna. Da "Un Giorno" di David Nicholls

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  9. È come una battaglia.Una guerra di cavvalli e uominive sangue.È la spuma del mare sul viso,la letale magia di novembre sulla pelle,i tamburi dello Scorpione che prendono il posto dei battiti del cuore.È velocità,se hai fortuna.È vita ed è morte,oppure l' una o l'altra,e non c'è niente che le assomigli.Un tempo questo momento,le ultime luci del tramonto della sera che precede la gara,era il più bello dell' anno per me.
    Il senso di attesa per la corsa imminente.Ma questo succedeva quando l'unica cosa che avevovda perdere era la mia vita.La corsa delle onde-M.Stiefvater

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