Atelier dei Libri: Teaser Tuesday #68

martedì 25 febbraio 2014

Teaser Tuesday #68



Torna l'appuntamento con Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading, che posto ogni martedì. 


Le regole sono semplicissime e tutti possono partecipare e condividere con i propri teaser! 




Ecco le regoline!


  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.




Andiamo un po' a vedere cosa ho scovato io oggi!


Ero indecisa, ma alla fine ho iniziato a leggere Silver, e non mi pento di nulla. Mi sta piacendo davvero molto, è brioso come speravo, cosa importante in questo momento nero della mia vita.  Oggi vi lascio un teaser più lungo del solito, perché questo spezzone mi piace proprio tanto e non sto bene e voglio viziarvi e... insomma eccolo.

«Era chiaro» dichiarò Florence amareggiata. «Tante grazie per il tuo sostegno, Grayson.»
«Scusa.» Grayson osservava lo schermo. «Ma tanto le cose erano già state decise, giusto? E non avevi detto proprio ieri che eri tanto contenta per papà?»
«Infatti è così. Ma nessuno poteva immaginare che volessero andare a vivere insieme così in fretta. Si conoscono appena. Lei è americana. Potrebbe essere una truffatrice, oppure una psicopatica, o...»
«...accumulatrice patologica, cleptomane, repubblicana, testimone di Geova...» le suggerii.
«Non è affatto divertente» ribatté Florence.
«Hai qualcosa contro i testimoni di Geova?» chiese Mia con finto candore.
Grayson spinse all’indietro la sedia e si alzò, senza distogliere lo sguardo dal cellulare. Anche stavolta non aveva seguito nemmeno una parola. «Esco un attimo a chiarire una faccenda. Di’ a papà che torno subito. Lasciatemi almeno tre quaglie. Muoio di fame.»
«Ma sei proprio...» Florence gli scoccò un’occhiata risentita. «Non ti accorgi proprio di niente?»
Mi schiarii la voce. «Dovrei andare al bagno. Dove...?»
«Senti, visto che questa diventerà casa tua, puoi benissimo trovartelo da sola il bagno» rispose acida Florence.
«Hai ragione» concordai. Non poteva essere così difficile. Seguii Grayson fuori in corridoio.
«Dimmi una cosa, tuo padre è un terrorista ricercato in tutto il mondo oppure un serial killer?» sentii chiedere alle mie spalle da Mia con voce innocente.
Non ebbi modo di udire la risposta di Florence.
La prima porta che aprii era quella di uno sgabuzzino, ma dietro la seconda, subito accanto alla scala, c’era il bagno per gli ospiti. Cercai a tentoni l’interruttore della luce.

«Proprio stanotte non è possibile, maledizione!» La voce di Grayson mi giunse dalla finestra socchiusa. Evidentemente stava telefonando fuori dalla porta di casa. Lasciai la luce spenta e mi avvicinai di soppiatto alla finestra per sentirlo meglio. «Proprio stanotte non è possibile, maledizione!» La voce di Grayson mi giunse dalla finestra socchiusa. Evidentemente stava telefonando fuori dalla porta di casa. Lasciai la luce spenta e mi avvicinai di soppiatto alla finestra per sentirlo meglio.
«Sì, lo so che stanotte è luna nuova, ma non possiamo rimandare a domani, in via del tutto eccezionale? Qui è scoppiato l’inferno e non so se stanotte riuscirò a dormire... Sì, mi rendo conto benissimo che non si può spostare la luna nuova per mie necessità, ma... No, certo, questo non lo voglio. Ok, come volete. Di’ ad Arthur che ci proverò... Spero di trovarlo... Immagino che sia tutta colpa tua, vero? Lo immaginavo... No, te lo racconto domani. Se non torno subito dentro, mia sorella mi ammazza... Sì, grazie della comprensione. A più tardi.»
Hm. Interessante. Mi misi seduta sulla tavoletta del gabinetto al buio, dimenticando il motivo per cui mi trovavo lì. A dispetto di ogni cautela provai un fremito di curiosità. Che cosa aveva potuto distrarre Grayson per tutta la cena dalla tragedia familiare che era andata in atto? Che genere di attività poteva essere intrapresa soltanto con la luna nuova? Che significato avevano le parole latine scritte sul polso di Grayson? Era lampante: il mio futuro fratellastro aveva un segreto – e io adoravo i segreti.
    Pagina sconosciuta, scusate lo sto leggendo in ebook 
   

 Non è divertente?

Aspetto i vostri!

12 commenti:

  1. Bello!!!! Ultimamente però non sto leggendo molto...spero che silver sia all'altezza della trilogia delle gemme

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  2. Io l'ho letto e mi è piaciuto un sacco questo libro *__*

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  3. Ciao, è un unico libro o ci sono diversi volumi? Alessia

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  4. SONO PIUTTOSTO BRAVA TUTTO SOMMATO. INTANTO LA COLONNA SONORA DI MOMENTI DI GLORIA RISUONA CON PREPOTENZA NELLA MIA MENTE E IMMAGINO CHE TUTTO IL MONDO STIA GUARDANDO LA MIA IMPRESA IN SLOW MOTION. FINALMENTE RAGGIUNGO LA VETTA E SORRIDO COME UNA STUPIDA. UNA SCARICA DI ADRENALINA MI SCORRE LUNGO LA SCHIENA INSIEME AD UN BRIVIDO DI ECCITAZIONE. VORREI ESULTARE, MA NON CI PENSO NEMMENO AD ABBANDONARE LA PRESA SULLA PERTICA. "OTTIMO LAVORO ALLEN" DICE IL PROFESSORE, "ORA SCENDI". E SU QUELLE DUE TERRIBILI PAROLE, IL MIO MONDO SI CAPOVOLGE. UN ONDATA DI NAUSEA SI ABBATTE SUL MIO STOMACO CON LA FORZA DI UNO TSUNAMI. NON OSO GUARDARE GIU' PERCHE' SO CHE SE LO FACCIO AVRO' UNA VERTIGINE DA RECORD. DANNAZIONE. "NON CREDO DI FARCELA PROFESSORE", GLI DICO SENZA GUARDARLO MENTRE GLI STUDENTI NELLA PALESTRA SCOPPIANO IN UNA FRAGOROSA RISATA. APPOGGIO LA FRONTE ALLA PERTICA E VORREI DIVENTARE INVISIBILE. CLARK KENT DOVE SEI? LUI NON RIDEREBBE DI ME , MI TIREREBBE GIU' CON GRAZIA E DOLCEZZA, SUSSURANDOMI PAROLE DI INCORAGGIAMENTO ALL'ORECCHIO. NATURALMENTE ARRIVANDO ALL'ULTIMO SECONDO COME DA COPIONE. FORSE NON E' ANCORA L'ULTIMO SECONDO. FORSE SE ASPETTO QUASSU' ANCORA UN PO' LO VEDRO' APPARIRE DALLA PORTA DELLA PALESTRA, GUARDARE VERSO DI ME, SORRIDERMI, PRONTO A SALVARMI. E COME PER MAGIA LA PORTA DELLA PALESTRA SI APRE PER DAVVERO. SPALANCO GLI OCCHI PRONTA A POSARLI SUL MIO EROE, E....RIPRENDO A SBATTERE LA FRONTE SULLA PERTICA QUANDO LA MIA VISTA SI SCONTRA CON L'IMMAGINE DI DEVON WILLIAMS, UNO DEI BIDELLI DELLA SCUOLA. LA SUA FACCIA RUBICONDA, L' ALTEZZA FORMATO NANO, E LA PANCIA PROMINENTE, LO FANNO SOMIGLIARE Più AD UNO GNOMO. NON CREDO MI SALVERA'. LO GNOMO MI VEDE E COMINCIA A RIDERSELA PURE LUI. LA VITA SA ESSERE VERAMENTE INGIUSTA A VOLTE. E LA COSA Più INDECENTE E' CHE UNO COSI' NON PUO' CHIAMARSI DEVON WILLIAMS, E' COME SE DAVID BECKAM, SI CHIAMASSE EVARISTO SMITH. CAPITE? (....Hunted di Angela C. Ryan) BUONA LETTURA!!! E FORZA GLINDA CHE SEI GRANDE!!!

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  5. «Senta, signora, in questo momento vorrei volentieri prendere a calci Max e tutta la sua settima generazione, dunque non mi sembra il caso di starmi vicina. Non mi siete simpatici, né lei né suo marito, che vi impicciate delle tresche di vostro figlio. Che fate, gli fornite anche i preservativi? Li mettete nel cestino insieme ai sandwich e al succo d’arancia? Forse siete solo moderni, e io sono una paesana senza speranza, ma dalle
    mie parti mamma e papà non reggono il moccolo ai figli che si fanno le ragazze nelle mansarde! Oh, intendiamoci, non me ne frega niente di quello che fa quel deficiente insieme ad Audrey! Me ne vado, ma perché lo decido io, e non ho bisogno di compagnia.»
    Da Cuore Nero di Amabile Giusti

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  6. Glinda fatti forza, sto periodo nero passerà!
    Speravo che leggessi Silver, aspetto la recensione. Se sarà positiva lo comprerò!
    Io sto rileggendo i libri della Frost. Sto in astinenza da personaggi come Cat e Bones ;-)

    Scolai il gin e mi diressi, un'altra volta, verso il bar. Seguendomi, mia madre lanciò un'occhiata a Bones.
    -Ah, signorina Russell- gridò lui. Mi bloccai. L'enfasi che mise sul mio falso cognome era deliberata. Ma in fondo, cosa mi aspettavo? Come alias avevo scelto il vero cognome di Bones, credevo che non l'avrebbe notato? O commentato?
    -Saresti così gentile da portarmi da bere? Sono sicuro che ricordi le mie preferenze.-
    Mi passarano per la mente una serie d'imprecazioni, ma feci un respiro profondo e mi ricordai di stare calma. Denise era la mia migliore amica. Si meritava una bella festa, non un bagno di sangue.
    -Quel ripugnante verme...- cominciò mia madre.
    -Smettila.- Arrivammo al bar e lanciai al povero barista dietro al bancone uno sguardo assassino. -Un bicchiere grande di solo gin. E non azzardarti a fare commenti.-
    Lui sbiancò ma fece come gli avevo chiesto. Presi un lungo sorso prima di aggiungere -Ah già, e un dannato whisky, liscio.-
    Tratto da La regina della notte di Jeaniene Frost.

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    1. Mai letto niente della Frost, penso che comincerò oggi...questo spezzone mi ha intrigato!!

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  7. "Una battuta di caccia?"ripeto con tono inorridito.
    "Sì, la battuta di caccia annuale del duca di Revington"sottolinea annoiato colui che un giorno porterà quel titolo.
    "Io di certo non parteciperò a una battuta di caccia..."mormoro, come se questo bastasse a sistemare tutto.
    Ian mi guarda accigliato."Certo che lo farai. Senza contare che devi."
    Da "Ti prego lasciati odiare"

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  8. "Che ti dicevo? E' proprio bello... ce ne fossero di ragazzi così a scuola! Invece siamo circondate da una serie di mostri infinita" terminò con una smorfia di autentico disappunto. "A parte Simo, ovviamente."
    "E' vero che ci stanno guardando" puntualizzai per tentare di scoraggiarla.
    "Perché non li salutiamo?"
    "Laura!"
    "Be'? Che c'è? Se tu non sei interessata io invece lo sono... perché non mi fai da spalla?"
    "Non mi va." Mi impuntai, allarmata. "E poi non sarei in grado."
    Strizzò gli occhi per nulla intenzionata a lasciarsi convincere, ma il suo cellulare prese a squillare.
    "Pronto?" Si pigiò il cellulare all'orecchio. "Pronto? Pronto? Non sento niente..." Abbasso il telefonino. "Non c'è campo. E' mia mamma, provo a richiamarla."
    Si alzò agitata e sparì nella ressa fuori dal locale.
    Tirai un sospiro di sollievo. Appena in tempo per evitare la discussione in cui sarei stata costretta a spiegarle che per quanto mi riguardava con i ragazzi avevo chiuso. Laura sembrava sveglia, ma ero sicura che le mie motivazioni proprio non le avrebbe capite. Di tutta la mia argomentazione , si sarebbe concentrata sull'unico particolare insignificante: Fabio era più grande di me. Decisamente non sarebbe stata la persona giusta con cui parlarne.
    Nella sua coppa la panna si stava sciogliendo, quindi ne raccolsi un po' con il cucchiaino e l'aggiunsi al caffè per stemperarne l'amaro. Così sarebbe stato perfetto.
    "Ciao" mi salutò una voce profonda e gentile. "Posso sedermi?"
    Sollevai lo sguardo. Il ragazzo con il giubbotto di pelle era proprio vicino a me e mi guardava sorridendo. Un sorriso luminoso e delicato.
    "Sì" risposi come un automa, cogliendomi completamente di sorpresa.
    Tutti i discorsi che riguardavano Fabio si dissolsero all'istante, la mia mente si fece completamente vuota mentre un fischio sordo iniziò a pulsarmi nelle orecchie assieme al motivetto anni ottanta canticchiato alla radio.
    Bello bello impossibile
    con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale
    bello bello invincibile
    con gli occhi neri e la tua bocca da baciare
    girano le stelle nella notte e io
    ti penso forte forte ti vorrei
    "Grazie."

    Tratto da "Alis Grave Nil" di Barbara Schaer

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  9. Sto leggendo Silver e devo dire che mi piace, credo sia più bello della trilogia delle gemme.

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