Atelier dei Libri: Recensione, Hunger Games di Suzanne Collins

sabato 28 aprile 2012

Recensione, Hunger Games di Suzanne Collins

Divorato in poche ore, Hunger Games è il primo libro dell'omonima trilogia distopica di Suzanne Collins, da cui è stato anche tratto un film che non vedo l'ora di vedere. Ho adorato questo romanzo al punto da rendere difficile l'impresa di recensirlo, tante erano le emozioni che mi ha lasciato.

Traduzione: Fabio Paracchini
Autore: Suzanne Collins
Titolo: Hunger Games
Editore: Mondadori 
Collana: Chrysalide 
Pagine: 376
Il mio voto:

Quando Katniss si offre volontaria per gli Hunger Games sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È un reality show organizzato dal governo con una sola regola: nell’Arena uccidi o muori.
Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l’audience. Katniss non permetterà che ci vada la sua sorellina e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Ma ci riuscirà a costo dell’amicizia e dell’amore?



Recensione



Ebbene sì, anche io sono rimasta vittima di Suzanne Collins che mi ha trafitta con frecce infuocate imprimendo sulla mia pelle la storia indimenticabile di un universo che non c'è, ma che ha un cuore pulsante di emozioni. Hunger Games, primo romanzo della trilogia distopica che ha fatto letteralmente impazzire il mondo intero, è una miscela esplosiva di azione, sentimenti e originalità, che crea uno stato di dipendenza da cui è difficile liberarsi e io ne so qualcosa. Ogni qual volta la mia lettura di Hunger Games veniva interrotta, sentivo l'eco della voce di Katniss chiamare il mio nome e le urla di Panem esultare per la ragazza in fiamme, un richiamo a cui era impossibile resistere.
Con uno stile asciutto e ma incredibilmente penetrante, è riuscita a dar vita a una storia intensa che esplode nel cuore dei lettori, grazie a descrizioni vivide e a un setup spaventosamente credibile.
Ci troviamo in un futuro lontano da noi, in cui il mondo è stato rivoluzionato da guerre e catastrofi che hanno profondamente mutato l'ordine delle cose. Il Nord America è ora conosciuto come la Nazione di Panem, la cui Capitale, Capitol City, governa sui dodici distretti in cui la popolazione è divisa.
Quello della Collins è un futuro distopico con la D maiuscola, in cui l'accentramento del potere nelle mani dei grandi di Capitol City è un dato di fatto palpabile già dalle prime righe del romanzo. La Capitale vede tutto, cotrolla ogni cosa e decide chi vive e chi muore senza mai mancare di ribadirlo con gesti di tirrannia e crudeltà.

La voce di Katniss Everdeen, ragazza appartenente al dodicesimo distretto con cui si crea subito una forte empatia, ci racconta in prima persona e al presente storico, l'assurda celebrazione a cui Capitol City sottopone i distretti ogni anno: gli Hunger Games, un reality show in cui 24 ragazzi, detti tributi, si scontrano fino alla morte sotto l'occhio vigile delle telecamere. Un solo tributo può sopravvivere, decretando così il distretto vincitore, mentre tutto il mondo è costretto a guardare i propri giovani morire a causa delle sadiche trovate degli Strateghi, viscidi burattinai dei Giochi.
Katniss Everdeen, abile cacciatrice di contrabbando che sfama la propria famiglia da quando aveva sei anni, detesta gli Hunger Games perché sa che equivalgono a morte certa. Eppure quando a essere estratto è il nome della sorellina dodicenne Prim, Katniss non esita a offrirsi come tributo, pronta a morire pur di risparmiare una simile sorte alla sua adorata sorella.
Lei e Peeta, tributo maschio del distretto 12, vengono dunque introdotti nello scintillante e terribile mondo di Capitol City, dove l'apparenza è tutto. Rimessi a lucido da stilisti e truccatori, preparati da un mentore poco affidabile e seguiti a vista da una serie di telecamere, i due diventeranno dei guerririeri pronti a gettarsi nel bagno di sangue che li attende nell'arena, da cui uno solo uscirà vivo.
L'arena è un universo a parte in cui la fame, la crudeltà e il bisogno di sopravvivere scavalcano il rispetto per la vita del prossimo e, come in ogni gioco che si rispetti, c'è qualcuno che tira i fili e spinge i tributi a combattere e morire.


Pur essendo a conoscenza ancor prima di aprire il libro che Katniss parteciperà agli Hunger Games, risulta impossibile trattenere una certa emozione nell'assistere al suo sacrificio e alla determinazione con cui affronta le conseguenze della propria scelta. La Collins riesce infatti a infondere in Katniss una credibilità così ben radicata da far quasi dimenticare che si tratta di un personaggio di fantasia.
Dal momento della Mietitura il lettore e Katniss Everdeen, conosciuta poi come La Ragazza in Fiamme, diventano una sola persona, un solo cuore, una sola mente; i dolori di Katniss bruciano sulla pelle dei lettori, le sue gioie li fanno palpitare.
La travolgente e colorita narrazione della Collins spinge con naturalezza il lettore verso lidi su cui nessuno vorrebbe attraccare, in cui bisogna scegliere tra l'amicizia e la vita, tra la dignità e la sopravvivenza. I momenti nell'Arena sono abilmente descritti e trascinano in una frenetica altalena di avvenimenti crudeli e scioccanti, in cui Katniss scoprirà molto su di sé e su ciò che pensa riguardo a Capitol City. Mentre una forte volontà di opporsi alle crudeltà a cui la Capitale sottopone Panem si farà strada nella Ragazza in Fiamme, qualcosa di inatteso la legherà a Peeta, con cui condividerà momenti memorabili.
Katniss vuole vincere a tutti i costi per far ritorno alla sua vita e al lettore non resta che tifare per lei fino all'ultima emozionante pagina, sapendo che nulla dopo questo romanzo sarà come prima.

L'intelligenza con cui il mondo che contorna gli Hunger Games e i suoi partecipanti è stato creato e descritto è indubbiamente la carta vincente del romanzo. La Collins è una vera maestra nel dar vita a situazioni e personaggi capaci di far entrare pienamente nella storia emozionando e smuovendo lati nascosti della coscienza. Assistere a come il mondo intero finisca per dimenticarsi che gli Hunger Games sono un gioco di sangue e fame anziché un motivo di festeggiamenti e orgoglio è un'esperienza allo stesso tempo terribile e illuminante.
Tutti i momenti che precedono e succedono I Giochi sono stati deliziosamente narrati dall'autice che ha reso davvero bene l'idea dell'universo distopico in cui ha voluto ambientare la propria trilogia. Impossibile non farsi contagiare dallo stupore di Katniss al cospetto dell'opulenza e dello sfarzo di Capitol City paragonati allo squallore del dodicesimo distretto e alla povertà in cui gli abitanti di Panem sono sostretti a vivere. Come impossibile è non affezionarsi a persone che ci si aspetterebbe di detestare, esempio lampante lo stilista di Katniss, Cinna: colui che deve renderla bella per le telecamere e appetibile per gli sponsor, ma che dimostra di avere un gran cuore. Ciò che mi ha colpito del romanzo è infatti il modo in cui tutti siano vittime di chi sta al vertice, burattini sorridenti nelle mani di sadici burattinai invisibili. Si finisce così ad amare personaggi coinvolti nell'organizzazione dei Giochi, oltre che alcuni tributi, finendo per non sapere più da che parte stare. Un romanzo adorabile che ha riempito i miei sogni per diverse notti e che accende incredibili speranze per i libri che seguono.

Verdetto: impossibile non appassionarsi

17 commenti:

  1. Concordo pienamente! Ho molto amato questo libro. Ti lascia col fiato in sospeso e non resci a non leggerlo per delle ore filate!

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  2. Io non vedo l'ora che arrivi il 15 maggio per leggere l'ultimo libro! :3
    Ps- ho sentito che la Collins sta lavorando ad un'altra serie..voi ne sapete qualcosa?

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  3. Tra una cosa e l'altra non sono ancora riuscita a leggerlo, ma questo libro cadrà presto tra le mie grinfie, sicuro! Bellissima recensione comunque ^_^
    Qui c'è un premio per te: http://www.youtube.com/watch?v=0dDKy2JLcA4&feature=related
    Ciao Glinda :)

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  4. Sono davvero contenta che l'abbia apprezzato anche tu :)

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  5. Non avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto.. e non hai ancora visto nulla (soprattutto il terzo *O*)

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  6. Non ci credo che ancora non avevi letto Hunger Games!
    Uno dei migliori da Harry Potter.

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  7. Io amo semplicemente questo libro, ed anche il secondo non è da meno! (Oddio, non vedo l'ora che esca Mockingjay!)
    Semplicemente magnifico, così come il film!
    L'unica saga superiore ad Hunger Games è Harry Potter.

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  8. sono contenta che ti sia piaciuto, io non vedo l'ora di andare vedere il film. credo che mi sia piaciuto tanto proprio perchè grazie ai trailer sono riuscito ad inquadrare meglio i protagonisti e i luoghi. adesso sto cominciando la ragazza di fuoco, non vedo l'ora che esca il terzo!!!

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  9. Ho passato notti Intere sveglia per leggere Questo e i due libri successivi.. Sono bellissimi, una Saga da leggere, assolutamente :D

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  10. Sapevo che ti sarebbe piaciuto quanto era piaciuto a me :D

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  11. Credo che il film, per quanto possa essere bello,non sarà mai capace di eguagliare la perfezione che avvolge la saga della Collins :)

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  12. Che bello Glinda che tu abbia letto il libro, io ho visto il film e venerdì ho scoperto che era una trilogia, ieri sono subito corsa a cercare il secondo e l'ho finito mezz'ora fa'. Mi piace molto il secondo libro per le tragedie che non possono mancare dopo l'atto compiuto da Katniss e Peeta alla fine del primo libro. Tutti i lettori della saga si ritroveranno a dover assecondare la più che altro testardia della protagonista nel secondo romanzo. Una trilogia a dir poco Stupefacente. :)

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  13. Ciao Glinda, se ti può interessare ho fatto una challenge sulla saga sul mio blog (:

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  14. Ciao Glinda...da quando è uscito il libro lo voglio leggere...e adesso che ho letto la tua recensione lo leggerò sicuramente...quando scrivi le recensioni mi appassiono, e, se il libro è un di quelli che vorrei leggere, lo vorrei subito tra le mani...

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  15. Credo sia una delle più belle saghe che abbiano mai scritto!

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