Atelier dei Libri: Recensione: Nodo di sangue, Laurell K.Hamilton

giovedì 7 ottobre 2010

Recensione: Nodo di sangue, Laurell K.Hamilton

Eccomi con una nuova recensione, questa volta vi parlerò di un libro che ho letto sotto l'ombrellone e che ho comprato solo perchè era in edizione economica. Si tratta del primo volume della serie su Anita Blake, scritto da Laurell K.Hamilton, autrice di fama mondiale, che però non mi aveva mai attratta, almeno fino a luglio di quest'anno. La mia recensione farà storcere il naso a molte lettrici, ma giuro che proverò ad essere buona.

Editore: Tea
Titolo: Nodo di sangue 
Autore: Laurell K. Hamilton
Traduzione: Alessandro Zabini
Data di Pubblicazione: Luglio 2010
Collana: Superpocket. Best seller


Benché sia una "cacciatrice di vampiri", Anita Blake riceve nel suo ufficio proprio la visita di uno di essi, latore di una singolare richiesta d'aiuto: soltanto lei, infatti, può fermare il serial killer che, da qualche tempo, circola per St. Louis e si accanisce proprio sui vampiri. Anita rifiuta seccamente, ma quella sera stessa incontra un affascinante e potentissimo vampiro, Jean Claude, che, senza mezzi termini, la ricatta: o lei accetta l'incarico oppure la sua migliore amica morirà. E così la caccia comincia.








La mia recensione

L'accattivante trama ci catapulta nel misterioso mondo di Anita Blake, cacciatrice di vampiri, denso di creature sovrannaturali ed esseri spaventosi pronti a colpire nel cuore della notte.
Ciò che ci si aspetta da un libro con delle premesse del genere è di trovare una protagonista tosta e preparata, una sterminatrice. Invece, ciò che subito mi ha lasciata un po' interdetta è proprio la strana caratterizzazione di Anita, un'eroina con la lingua tagliente, certo, ma spesso troppo impudente ed avventata, incapace di gestire le conseguenze delle sue audaci provocazioni. Immaginavo che la sterminatrice fosse una sanguinaria e spietata cacciatrice di vampiri ed invece mi sono trovata di fronte ad una Risvegliante voodoo,  armata fino ai denti, ma più spaventata di Buffy durante la sua prima caccia al cimitero. Ok avevo promesso che sarei stata buona, ci riprovo.
Ciò che subito colpisce il lettore in questo libro, è la consapevolezza dell'esistenza dei vampiri, usciti allo scoperto da qualche tempo e ancora impegnati a guadagnarsi dei diritti civili degni di questo nome. La loro rivelazione dunque ha cambiato le carte in tavola nel mondo di Anita, facendo nascere nuovi equilibri nella calda e polverosa St. Louis, dove la nostra eroina lavora appunto come Risvegliante di zombie per conto di un'agenzia. Appena ho sentito parlare di Voodoo le mie antennine si sono drizzate vispe, per poi ritrarsi non appena mi sono resa conto che del suo lavoro "ufficiale" si parla poco e niente, cosa abbastanza deludente. Lei risveglia gli zombie per questioni disparate, ma non si assisterà a nessuna "resurrezione" se non prima della metà del libro, e non vi aspettate i fuochi d'artificio perchè sarà un lavoretto abbastanza banale.
Ciò in cui la cara Anita si imbatterà nella sua prima avventura sulla carta, sarà un misterioso caso di Vampiri assassinati che le verrà affidato contro la sua volontà dalla terribile e inquietante Master della città: Nikolaos. Figura che è stata capace di trasmettermi ansia e paura, un nemico davvero degno di questo nome, subdolo ed impietoso fino in fondo.
Già dalle prime pagine si intuisce quanto i Vampiri, in questa saga, siano dei veri e propri mostri capaci di spezzare il collo alle proprie vittime con il minimo sforzo e, naturalmente, senza alcuno scrupolo. Questo aspetto mi ha subito intrigata, finalmente dei Vampiri vecchio stile: spietati e sanguinari. 
Anita è consapevole del loro potere, e proprio per questo troppo spesso dimostra di temere la loro presenza, cosa che mi ha lasciata di stucco. Certo, i Vampiri sono dei mostri folli, assetati di sangue e capaci di ipnotizzarti al primo sguardo, ma lei è pur sempre la sterminatrice, o no?
Beh... non proprio. Lei sterminatrice lo è ma solo per lavoro: cioè ha il mandato per uccidere alcuni non morti considerati fuori legge, nè più e nè meno.
Questo spiega il suo lavoro come risvegliante, ma non spiega la sua fama di essere un'assassina spietata e capace, dato che quasi per tutto il libro è vittima degli eventi  e delle macchinazioni di Nikolaos lasciandosi malmenare dai Vampiri neanche fosse una semplice ragazzina comune. 
Molto più pericoloso sembra essere il suo amico/antagonista Edward, che sembra l'unico vero sterminatore del libro ed è anche affascinante al punto giusto.
Comunque la trama in sè per sè risulta intrigante, e il mistero sembra esser fitto e mozza fiato  almeno fino a metà libro. Momento in cui, un non proprio piccolo particolare, ha acceso una bella lampadina al neon sulla mia testa e per me il mistero non è più stato tale. 
Dunque come direbbe Anita: un punto per me, forse.


In effetti dopo l'avvenimento che mi ha fatto capire chi era l'assassino dei Vampiri la lettura è stata abbastanza piacevole ed il ritmo è diventato sempre più incalzante, ma la nota stonata del mistero svelato mi continuava a disturbare, spingendomi a chiedermi come mai Anita non ci fosse già arrivata. 
Tralasciando queste ingenuità dell'autrice, che si trovava con il primo romanzo di una lunga serie tra le mani, devo dire che il modo in cui la Hamilton scrive è molto affascinante ed avvolgente, a tratti soffocante tanto è intenso. Ci si tuffa nel corpo e nella mente della giovane Anita, che attraversa cupi meandri sotterranei di una città spaventosa, nel tentativo di salvare se stessa, oltre che una delle sue migliori amiche ed un romantico ed ammaliante Vampiro che sembra avere un debole per lei: Jean-Claude. Potente, bello e subdolo Jean-Claude riuscirà a trascinare Anita in una storia interessante e molto, molto inaspettata. Certo appena ho capito a cosa Anita stava andando in contro ho pensato che fosse davvero troppo facile, ma in fondo devo ammettere che è un buon deterrente per i libri futuri, il che non guasta affatto. Molti sono i personaggi secondari che mi hanno affascinata, ma non ho molto apprezzato la figura del ratto mannaro, forse troppo grottesca per i miei gusti.
Tante volte ho levato gli occhi al cielo e sbuffanto durante la lettura di questo primo romanzo, ma devo ammettere che il finale è stato davvero esplosivo ed ha sedato la sete di sangue che mi ossessionava sin dalla prima pagina. 
Dunque questo primo libro è stato una buona lettura estiva, ma nulla di speciale. Anita è una ragazza avventata e senza filtri, cosa che può essere un bene ma anche un male se si è una cacciatrice di Vampiri. Ha dei segreti ancora tutti da svelare, ma la sua lingua è troppo spesso più veloce del suo grilletto, qualità discutibile per la sua seconda identità. 
Ho molto apprezzato la sensualità che la Hamilton ha utilizzato in questo primo romanzo, cosa che mi ha stupita dato che mi aspettavo qualcosa di molto spinto. Invece devo ammettere che Anita ha molto altro da raccontare, oltre le faccende amorose, il che può essere solo un bene. 
Un libro divertente ma forse un pò confuso, che lascia spunti per il futuro capaci di alimentare in me, la speranza di imbattermi, nei prossimi libri, in qualcosa di più travolgente e chiaro. Dunque non linciatemi, ma non posso dire che Anita è balzata nella top 3 delle mie eroine preferite, in cui al primo posto c'è ancora Rose dell'accademia: tosta come nessun'altra.

Verdetto: una lettura interessante consigliata a un pubblico adulto.

8 commenti:

  1. Ciao... Volevo semplicemente ringraziarti per eserti inserita nei sostenitori del mio Blog... Davvero grazie... Il tuo è molto, molto bello!!!!!! Anche interessante!!!!!! Per il momento ci sono dei problemi e non riesco ha inserirmi nei tuoi sostenitori... Proverò più tardi... Bacioni... VALENTINA

    RispondiElimina
  2. Ciao Valentina, grazie a te! Anche il tuo è molto bello, ti aspetto nei sostenitori!

    RispondiElimina
  3. Wow, personalmente non ho mai letto la Hamilton solo perché iniziare una saga già composta da oltre quindici libri è troppo impegnativo per i miei gusti, però ora che è uscita l'edizione economica ci stavo pensando. Dopo questa recensione ci penserò un'altro po' :D

    RispondiElimina
  4. Ahaha, non è poi così male!

    RispondiElimina
  5. Quindici libri??? OMG.
    Le premesse sono buone, ma non ti vedo molto convinta riguardo a questo libro. Recensione dettagliata e... al diavolo i ratti mannari!
    Brava Glinda!

    RispondiElimina
  6. Aahah! I ratti mannari sono davvero out.
    Non sono molto convinta, ma potrebbe seriamente migliorare, staremo a vedere!

    RispondiElimina
  7. Io ADORO la Hamilton e Anita Blake.
    Dato che ho una pila di libri da leggere (e da comprare) che non finisce più, ho letto solo i primi tre della saga, ma appena riesco inizio il 4.
    Guarda, secondo me la storia diventa veramente interessante e avvincente solo a partire dal 3 libro, con l'entrata in scena di nuove situazioni e nuovi personaggi!

    RispondiElimina
  8. @Cate benvenuta tra noi! Non sei la prima a dirmi che la storia migliora molto con il passar del tempo, anzi in molti mi hanno parlato bene del 3 libro per cui incrocio le dita!!

    RispondiElimina

Il mio blog si nutre dei vostri commenti, perciò se avete letto il mio articolo lasciate un segno del vostro passaggio! E, se vi è piaciuto ciò che ho scritto, cliccate sul tasto G+!